La transizione energetica, l’economia circolare, la trasformazione digitale e le infrastrutture socio sanitarie sono al centro della strategia italiana per il raggiungimento degli obiettivi sostenibili per l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Il capitolo 9 di questa Agenda fa esplicito riferimento all’industria e alle infrastrutture innovative, che dovranno essere inclusive, eque, resilienti e appunto sostenibili.
Il Fondo per le infrastrutture sostenibili
Temi questi che vanno a costituire nuove aree di intervento e attenzione di F2i che oggi ha annunciato la costituzione di un nuovo Fondo di investimento nazionale dal titolo “Fondo per le infrastrutture sostenibili” (Fis).
L’iniziativa ha già raccolto circa 900 milioni di euro, ma si stima che la cifra finale dello stanziamento, da raggiungere nei prossimi mesi, sarà di 1,5 miliardi di euro. La partecipazione degli investitori istituzionali stranieri è attesa in linea con la loro presenza negli altri fondi in gestione, ovvero con un peso di circa il 40-50% delle masse in gestione. Il Fondo avrà una durata di 15 anni.
Il Fis, si legge nel comunicato che accompagna il lancio, “avrà l’obiettivo di individuare le aziende operanti nel comparto infrastrutturale che possano coniugare la crescita industriale con un continuo miglioramento dei parametri ambientali, sociali e di governance (ESG)”.
“Le infrastrutture hanno un ruolo centrale nella vita dei cittadini e delle imprese. La scala e l’efficienza con cui vengono gestite determina i differenziali di competitività del sistema Paese e impatta sulla qualità della vita dei cittadini”, ha dichiarato l’amministratore delegato Renato Ravanelli.
“Favorire uno sviluppo infrastrutturale armonico e attento ai temi ambientali e sociali è una priorità che F2i condivide con i suoi investitori istituzionali. La prospettiva di investimento di lungo termine – ha proseguito Ravanelli – che differenzia F2i dai fondi di private equity, consente di meglio guidare il cambiamento verso la sostenibilità delle società in cui investiamo”.
“Il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza definito dal Governo Draghi costituirà il contesto di riferimento all’interno del quale F2i traghetterà la crescita della propria piattaforma infrastrutturale, dando così il proprio contributo allo sviluppo del sistema Paese”, ha concluso l’amministratore delegato di F2i.
Sostenibilità e innovazione per la crescita economica
Gli investimenti in infrastrutture (dai trasporti all’acqua, dall’energia alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione) sono considerati cruciali dalle Nazioni Unite proprio per innescare crescita sostenibile e per rafforzare le capacità delle comunità in molti Paesi.
Si riconosce ormai da tempo che la crescita della produttività e dei redditi, così come migliori risultati nella sanità e nell’istruzione, richiedono investimenti quindi nelle infrastrutture sostenibili, che allo stesso tempo sono inclusive e sicure.
Lo sviluppo industriale inclusivo e sostenibile è la prima fonte di generazione di reddito: esso permette un aumento rapido e sostenuto del tenore di vita delle persone e fornisce soluzioni tecnologiche per un’industrializzazione che rispetti l’ambiente.