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Infrastrutture sostenibili, Franco: “Due terzi necessarie nelle città”

L’importanza delle infrastrutture sostenibili

Più della metà della popolazione mondiale vive in aree urbane, secondo le Nazioni Unite. Ad oggi, le città sono considerate responsabili del 70% delle emissioni di gas serra globali.

Sono circa 35 le città italiane che nel 2020 hanno sforato i limiti di legge europei per le concentrazioni di polveri sottoli PM10, secondo il Rapporto “Mal’aria di città 2021” di Legambiente.

Se però prendiamo i valori limiti stabiliti dall’Organizzazione mondiale della sanità ecco che le città “fuorilegge” diventano 60 nel nostro Paese.

Qualche dato per comprendere fino in fondo quanto sia necessario ridurre il nostro impatto ambientale, anche per salvarci la vita, visto che le concentrazioni di inquinanti nell’aria che respiriamo in città causano ogni anno circa 50 mila morti premature, secondo dati dell’Agenzia europea dell’Ambiente (Eea).

I costi economici (ad esempio per le cure sanitarie, i giorni di lavoro persi, ma anche gli effetti negativi sui materiali degli edifici e delle infrastrutture), invece, variano tra 47 e 142 miliardi di euro all’anno, in base al modello di calcolo prescelto.

Franco: “Realtà locali svolgono un ruolo cruciale nel pianificare e mantenere le infrastrutture

Proprio sulle infrastrutture sostenibili è intervenuto oggi il ministro dell’Economia, Daniele Franco, partecipando alla conferenza di alto livello sugli investimenti nelle infrastrutture locali in corso di svolgimento a Genova.

Le realtà locali svolgono un ruolo cruciale nel pianificare e mantenere le infrastrutture. Il G20 sotto la presidenza italiana ha promosso la discussione su due punti prioritari – ha dichiarato Franco, secondo quanto riportato da una notizia Radiocor – la manutenzione e la sostenibilità. Per quanto riguarda la manutenzione, le autorità locali dovranno svolgere un ruolo importante nella pianificazione e nella gestione delle infrastrutture, considerato il ruolo che svolgono nell’offerta dei servizi, dall’acqua ai rifiuti”.

In termini di sostenibilità, Franco ha poi ricordato che “due terzi delle nuove infrastrutture sono necessarie nelle aree urbane”.

L’agenda del G20 sulle infrastrutture e sulla sostenibilità – ha spiegato il ministro – è chiave per liberare il potenziale di crescita e rendere questa crescita più resiliente e di lunga durata”.

Giovannini: “Necessario forte coordinamento verticale ma anche orizzontale per ottenere i migliori risulta

Allo stesso evento ha preso parte il ministro delle Infrastrutture e la mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, secondo cui, grazie all’impegno del Governo nell’investire sulla mobilità e le infrastrutture sostenibili, e con i fondi del Piano nazionale ripresa e resilienza (PNRR), il Paese si è finalmente messo sulla buona strada.

Manca ora un altro elemento chiave per il ministro: “Un’implementazione efficace”.

I nuovi progetti da finanziare con i fondi del PNRR devono essere ispirati ai criteri della sostenibilità e la buona notizia è che non solo il settore pubblico ma anche quello privato si sta muovendo in questa direzione. Vi sono inoltre differenze di capacità gestionale fra le varie città e municipalità e per questo è necessario un forte coordinamento verticale ma anche orizzontale per ottenere i migliori risultati”, ha precisato Giovannini, secondo quanto si legge sempre in una nota Radiocor.

Sulle infrastrutture sostenibili si è espresso più volte, nei mesi scorsi, anche il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani.

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