Influencer e mercato
L’influencer tipo, oggi, è in grado di far girare attorno a sé una grande quantità di risorse economiche e finanziarie, si potrebbe dire che è capace (chi più, chi meno) di attrarre a sé crescenti volumi di investimenti, soprattutto da parte delle imprese.
Questo modello di marketing nasce dalla volontà delle aziende di sfruttare al massimo la capacità di alcune persone (come ad esempio Chiara Ferragni, Fedez, Gianluca Vacchi o Diletta Leotta in Italia) di veicolare messaggi e di influenzare i consumatori in rete e fuori, convincendoli a comprare determinati servizi e prodotti sul mercato, o ad abbracciare un determinato stile di vita (che potrebbe essere la stessa cosa).
Influencer che contano su una bella presenza fisica, con grandi capacità di comunicazione, sia attraverso il linguaggio parlato che scritto, ma anche su una non indifferente forza empatica e un adeguato livello di autorevolezza, per conquistare la fiducia del pubblico, principalmente sui social media più popolari, come Facebook, Instagram e YouTube.
Mercato americano, globale ed italiano
Negli Stati Uniti, la spesa dalle aziende stimata per il 2021 in influencer marketing dovrebbe superare i 3 miliardi di dollari, secondo una ricerca eMarketer.
Leggendo i dati si chiarisce subito che si tratta di un trend in crescita, con un primo scalino molto evidente proprio tra l’anno passato e questo in corso, per una crescita degli investimenti del +33,6%.
Entro il 2022, il volume della spesa in questo settore dovrebbe raggiungere i 4,1 miliardi di dollari, per poi arrivare a 4,6 miliardi di dollari nel 2023.
A livello mondiale, invece, si attende un mercato da 14 miliardi di dollari circa, entro la fine del 2021, stando ad un’indagine Statista Research.
Nel nostro Paese, infine, secondo stime dell’Osservatorio Branded Entertainment, gli investimenti nel settore dell’influencer marketing sono aumentati del +131% tra il 2017 ed il 2019, con un monte spesa pari a 241 milioni di euro.