Pensare all’Internet delle Cose da un punto di vista dell’evoluzione industriale, delle competenze, della competitività delle nostre imprese, delle forme in rapporto all’utilizzo finale degli oggetti intelligenti, è l’obiettivo del progetto di ricerca annunciato dall’Osservatorio Smart Factory & Smart People 4.0 e condotto da SDA Bocconi in collaborazione con Messe Frankfurt Italia.
“La casa ideale è una fabbrica del vivere sostenibile governata da una rete di oggetti in grado di comunicare tra loro, oggetti che devono essere allo stesso tempo smart e beautiful”, ha dichiarato Carlo Alberto Carnevale Maffè, SDA Professor di strategia e imprenditorialità.
L’iniziativa, dal titolo “Ripartire dalla fabbrica per valorizzare il design italiano”, parte proprio dall’automazione industriale, dalle piattaforme Machine to Machine (M2M) e dalla domanda di mercato, “per ripensare i modelli produttivi nel settore dell’arredo, dell’interior decoration e dei beni, con rilevanza estetica, al fine di incrementare il livello di competitività delle aziende italiane”.
Il progetto, coordinato a livello scientifico da Maffè e da Gabriella Lojacono del Dipartimento di management e tecnologia SDA Bocconi, i cui risultati saranno presentati alla fine del 2016, è dedicato proprio allo sviluppo dell’Industry 4.0 in Italia e in Europa, un nuovo sistema produttivo che accorci la distanza tra imprese e mercato, che cominci ad immaginare gli oggetti intelligenti, gli smart device che utilizziamo ogni giorno e altri ancora che arriveranno, a partire dal loro design e dall’utilizzo finale.
I punti chiave sono l’impiego strategico della tecnologia e la sostenibilità ambientale ed economica, un time-to-market più ridotto che quindi aumenti la competitività negli attuali mercati sempre più volatili, una maggiore specializzazione degli operatori capaci di usare le nuove tecnologie per dare sostanza alla loro creatività: “Se inserisco gli oggetti in un sistema intelligente la qualità della vita migliora: gli oggetti del futuro sono learning device che raccolgono informazioni sullo stile di vita del consumatore. Così come un browser apprende le preferenze dell’utente, può farlo anche un letto, che capisce quando e quante ore dormi e si adegua alle tue abitudini”, ha dichiarato Maffè.
“Il nostro obiettivo è sondare il mercato italiano e le realtà produttive di questi settori sul territorio nazionale per capire se nelle aziende ci sono le premesse per fare questo passo e se la domanda è pronta a compierlo”, ha precisato il docente in un comunicato SDA.
Si rende dunque fondamentale lo sviluppo di un rapporto più stretto tra il consumatore e la filiera nel suo insieme, a partire dalle imprese produttrici fino ad arrivare ai rivenditori: l’azienda deve sapere chi compra i prodotti, come li usa e per quanto tempo, solo così sarà possibile promuovere un’industria di nuova generazione che alimenti un mercato consumer delle tecnologie IoT.