Non è certo, ma il ministero dello Sviluppo economico sta facendo pressing sul Premier Giuseppe Conte per far inserire nel Decreto Rilancio (ex Decreto Aprile), la norma per il potenziamento e il rilancio del piano di transizione 4.0 (già Imprese 4.0).
Si tratterebbe di prorogare il credito d’imposta sia per gli investimenti strumentali, sia per la ricerca e lo sviluppo, sia per la formazione.
Il Credito d’imposta
In occasione del Question Time del 7 maggio scorso al Senato, il ministro dello Sviluppo, Stefano Patuanelli, per agevolare gli investimenti in innovazione tecnologica, ha dichiarato: “Penso al credito d’imposta che verrà garantito, rafforzando impresa 4.0 e portandola ad un arco temporale di tre anni”.
L’impegno dello Stato, che troverà posto nel nuovo decreto, ha spiegato il ministro, si muove su re direttrici precise: “fondo perduto, da un lato, ricapitalizzazioni, dall’altro, e credito di imposta per gli investimenti”.
Per quel che riguarda il credito di imposta, inoltre, secondo quanto affermato da Patuanelli, “sarà legato alle necessarie trasformazioni delle linee produttive legate alla protezione dei lavoratori e degli imprenditori stessi dal covid”.
Manifattura 4.0
A livello internazionale, l’epidemia di Covid-19 ha colpito duramente anche il settore della trasformazione digitale, con una riduzione generalizzata degli investimenti in smart manufacturing.
Secondo Markets and Markets, le stime post Covid-19 portano ad un taglio della spesa in tecnologie digitali nel manifatturiero valutate attorno ad un -16% rispetto a quelle precedenti, o pre Covid-19.
Ci si attende una spesa per il 2020 che dovrebbe raggiungere i 181 miliardi di dollari, mentre per il 2025 potrebbe superare di poco i 220 miliardi, sempre a livello mondiale.
Gli investimenti in questione sono quelli per l’Industrial Internet of Things, l’intelligenza artificiale, la stampa 3D, la robotica collaborativa, la cybersecurity, i digital twins, i veicoli a guida autonoma, le prime applicazioni delle reti 5G.