Il 5G sarà la tecnologia base attorno a cui nei prossimi anni si svilupperanno tutta una serie di applicazioni, servizi e soluzioni abilitanti la nascente economia digitale. Le media company e le aziende dell’industria culturale legata all’intrattenimento, grazie al 5G potrebbero raggiungere ricavi pari a 1.300 miliardi di dollari entro il 2028.
Nell’arco di dieci anni, ipotizza il nuovo “5G economics of entertainment Report” di Ovum, l’intero comparto della media industry globale registrerà ricavi per circa 3.000 miliardi di dollari, di cui quasi la metà strettamente legati all’introduzione del 5G.
Una tecnologia, ha spiegato nel commento al Rapporto Jonathan Wood, general manager Business Development & Partnerships, 5G Next Generation and Standards di Intel, “che inevitabilmente andrà a stimolare il settore dei media e l’intero panorama dell’intrattenimento audiovisivo, fornendo un grande vantaggio competitivo alle aziende che decideranno di investire”.
Una mossa obbligata, secondo il manager di Intel, “pena la perdita di terreno sul mercato, fino al fallimento”.
Come ha precisato Intel, che ha commissionato il Report, per supportare l’ampia gamma di casi di utilizzo, il nuovo standard 5G ha individuato tre requisiti principali: intense comunicazioni M2M (per applicazioni Internet of Things), bassissima latenza (abilitando la connettività salvavita tra le auto) e velocità gigabit (banda larga mobile ad alta larghezza di banda).
Nessuna tecnologia wireless sarà in grado singolarmente di soddisfare questi requisiti, per cui il 5G può essere definito come una rete eterogenea che integra il 5G, il 4G, il WiFi e altre tecnologie wireless.
Già nel 2025, il 57% dei ricavi globali delle media company sarà generato dalle reti 5G e dai device abilitanti e connessi, sostengono i ricercatori Ovum.
La bassa latenza e la larghezza di banda che caratterizzano questa tecnologia garantirebbero quindi un netto miglioramento dell’esperienza utente nel live streaming di eventi a pagamento, o nel consumo di prodotti culturali e di intrattenimento su piattaforme d’intrattenimento online (come Netflix, Amazon o Hulu).
Dal display advertising potrebbero arrivare circa 135 miliardi di dollari per l’industria dei media, dalle piattaforme mobili 122 miliardi (gaming, video e musica) e dalle tecnologie immersive altri 41 miliardi, per citare i segmenti di mercato più coinvolti dalla trasformazione 5G.
Un mercato che troverà nuova linfa per crescere, perché il nuovo standard potrebbe abilitare servizi e contenuti per il mobile, come per il web, nuove strategie per le imprese dell’advertising, per l’home broadband e l’home tv, per la realtà virtuale e aumentata, per il 3D e molto altro.
Il documento calcola che il traffico medio mensile per singolo abbonamento passerà rapidamente da 11,7GB del 2019 a quasi 85GB del 2028, con il video che da solo rappresenterà all’incirca il 90% dell’intero traffico.
Stesso discorso per le tecnologie immersive e le new media apps (tra cui l’interattività di nuova generazione e l’intrattenimento sensoriale avanzato), che potrebbero generare mediamente 67 miliardi di dollari di ricavi l’anno nel periodo considerato.
Grazie al 5G, ad esempio, realtà virtuale e aumentata potrebbero dare vita ad un canale di contenuti e servizi completamente autonomo, in grado di generare ricavi per 140 miliardi di dollari tra il 2021 ed il 2028.