Tante le misure contenute nella nuova Legge di Bilancio 2018, molte delle quali sono dedicate all’industria culturale e creativa. Un settore chiave per la nostra economia, che va difeso, tutelato e promosso, perché crea ricchezza e posti di lavoro, perché è uno dei canali che più valorizza il Made in Italy. Abbiamo intervistato sull’argomento la Senatrice e Capogruppo in Commissione Istruzione Pubblica del Senato del Partito Democratico, Elena Ferrara, che ha dedicato molto del suo lavoro a temi strettamente correlati a cultura e creatività, tra cui l’istruzione, la scuola e i minori.
Key4biz. Cosa pensa della manovra di bilancio appena trasmessa in Senato per il settore delle industrie culturali e creative?
Elena Ferrara: La manovra appena trasmessa al Senato è un testo articolato, come è fisiologico che sia per l’ultima manovra della Legislatura. Nel testo che sto visualizzando in queste ore leggo misure incisive per il settore delle imprese culturali. In particolare esprimo grande soddisfazione per una misura molto attesa, dal maggio del 2015. Con l’approvazione unanime in settima commissione della risoluzione 47 sulla produzione musicale, di cui sono stata relatrice, si è chiesto al Governo il superamento di una disomogeneità di applicazione dell’IVA, che penalizzava molti operatori dello spettacolo. Oggi la scelta dell’Esecutivo rende merito al lavoro di molti e apre una nuova fase nella organizzazione di eventi, che ben si accompagna alla nuova legge sullo spettacolo dal vivo.
Inoltre, il fondo per la promozione della lettura e la riconferma del Bonus diciottenni nel biennio 2018/19 è decisivo per avvicinare i giovani alla Cultura, a partire da un uso legale dei prodotti culturali.
Key4biz. Quali sono i possibili obiettivi da raggiungere durante l’iter parlamentare di approvazione?
Elena Ferrara: Una misura urgente che non ha trovato spazio nella bozza di bilancio è quella relativa alla statizzazione degli Istituti ex pareggiati e di Accademie di belle arti. In tal senso, La Commissione Istruzione al Senato ha elaborato un provvedimento in questi anni, che prevede anche una riorganizzazione del settore dell’Alta formazione musicale ed artistica. Tra le soluzioni individuate rientrano misure di stabilizzazione del personale. Punti sui quali sarà presentato un emendamento, nella previsione che il ddl 322 non abbia la possibilità di vedere la luce in questo scorcio di legislatura. In questa fase, il Senato potrebbe intervenire anche sulla Card diciottenni garantendo l’estensione ai prodotti dell’editoria audiovisiva, un comparto importante del mondo delle Industrie Creative anche per la conservazione della memoria storica delle opere del nostro Paese. Il rinnovo della Card e l’estensione ai prodotti dell’editoria audiovisiva, come DVD e Blu-ray, sarebbero utili per dare un ulteriore slancio al sistema culturale e per sottolineare l’importanza dell’educazione all’immagine.
Key4biz. Come giudica il bilancio di questa Legislatura per i settori che segue: istruzione, scuola, minori, e cultura?
Elena Ferrara: E’ innegabile una grande attenzione rivolta ai giovani, in termini di formazione e inserimento nel mondo del lavoro, a cominciare dalla misura sull’equo compenso. Per questo ritengo che il bilancio sia positivo, anche perché ancora passibile di miglioramento nei passaggi in Aula. Un lavoro coordinato tra le commissioni parlamentari può ancora inserire interventi utili per il Paese. Nel settore istruzione troviamo misure volte al miglioramento organizzativo delle scuole, con riconoscimenti per il ruolo del personale tecnico-amministrativo. Ci sono i fondi per il rinnovo del contratto del personale scolastico, come pure un auspicato fondo per il diritto allo studio universitario. E ancora fondi per i dottorati, nonché risorse strutturali per l’assunzione di ricercatori nelle Università e negli Enti di ricerca (12 milioni per il 2018 e 76,5 milioni strutturali dal 2019). Fondamentali per i minori sono le politiche di sostegno alla famiglia e al welfare di comunità, che vedono importanti voci di bilancio e il rifinanziamento del Fondo sociale per occupazione e formazione professionale, a partire dal Programma Erasmus+.
Key4biz. Cyberbullismo: una legge importante e un iter travagliato.
Elena Ferrara: Partendo dal caso della giovane Carolina Picchio ho cercato di intervenire per arginare il crescente fenomeno del cyberbullismo, con una legge di diritto mite e partecipativo, capace di tutelare la dignità del minore; sia esso vittima sia responsabile di atti di bullismo. Nonostante il via libera pressoché unanime del maggio scorso, l’iter della legge 71/2017 non è stato semplice, non solo per i quattro passaggi in Aula. Tenendo fede alla proposta approvata all’unanimità al Senato, la norma si rivolge alle persone in fase evolutiva, abbandonando aggravanti penali ridondanti. Il cyberbullismo non implica necessariamente comportamenti illegali, ma le conseguenze delle azioni vessatorie possono essere molto pesanti. Ciò avviene perché il fenomeno, a differenza dell’hate speech, interessa prettamente i minori, ovvero i soggetti più fragili.
Ecco perché la Legge punta sulla formazione e sulla prevenzione, responsabilizzando i ragazzi e consentendo alle vittime di inoltrare richieste di oscuramento dei contenuti lesivi direttamente ai social network e alle aziende new media. A pochi mesi dell’entrata in vigore della Legge (il 18 giugno 2017), è importante ricordare che il Ministero dell’Istruzione ha presentato le “Linee guida contro il bullismo e cyberbullismo”, mentre un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri aveva dato il via libera al tavolo interministeriale permanente con il compito di mettere a sistema percorsi, risorse, programmi attraverso un Piano di Azione coordinato dal MIUR.