Tech Trend 2019

Industria automotive, vetture come hub digitali a partire dal 2019

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L'industria automobilistica sta diventando sempre più dipendente dalle tecnologie digitali e dall’hardware l’attenzione si sposta al software e all’esperienza utente. Tech trend: Mobility as a Service, V2V, intelligenza artificiale, augmented reality, 3D printing.

Le automobili diventeranno veri e propri hub tecnologici, un giorno non molto lontano, molto probabilmente già entro il 2019. Se una vettura, fino ad ora, è servita esclusivamente per spostarci, da un punto A ad un punto B, tra non molto il valore aggiunto delle tecnologie utilizzate sposterà l’attenzione dall’hardware ai contenuti software, dalla meccanica all’elettronica. Articolo tratto dall’eBook gratuito di key4biz ’Tech Trend 2019‘.

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Auto connesse in rete (o connected cars), auto a guida autonoma (o self driving cars), l’elettrificazione estesa della mobilità (eMobility), l’introduzione di soluzioni per i big data, sono tutte scelte che definiscono dei trend ben precisi.

In un articolo pubblicato su Content.intland.com, dal titolo “The Road Ahead: 2019 Trends in Automotive Technology”, si è evidenziato come, attraverso la trasformazione digitale, la crescente attenzione per l’esperienza utente sia cresciuta in tutti i settori e sta già interessando anche il comparto manifatturiero automotive.

Un esempio è l’affermazione del modello Mobility-as-a-Service (MaaS), cioè la mobilità come servizio, un nuovo modello finalizzato all’erogazione di diversi servizi di mobilità presenti in città (dal trasporto pubblico al taxi, ai servizi di mobility sharing), in modo integrato, dando la possibilità ai cittadini di scegliere opzioni diverse per i loro spostamenti: da casa al lavoro, o verso scuole e università, i luoghi dello shopping, di intrattenimento e svago.

Complessivamente, per la sola componente servizi, un mercato MaaS che entro il 2028 potrebbe raggiungere il valore complessivo di 1.760 miliardi di dollari.

Tornando alla nostra vettura high tech, altra caratteristica dei prossimi anni sarà l’integrazione di smart device con il mezzo. Prendiamo ad esempio gli smartphone Android o gli apparecchi Apple, in molti casi sono già abilitati ad interagire con i software a bordo, grazie anche al crescente numero di applicazioni offerte negli store online.

C’è poi l’elemento supercomputing. Nelle nostre auto non ci sono solo, come spesso si dice, computer di bordo, ma veri e propri supercalcolatori o supercomputer su quattro ruote, macchine complesse cioè in grado di raccogliere l’enorme quantità di dati provenienti dai tanti sensori sparsi per tutta la vettura.

Dati che vanno non solo raccolti, ma elaborati, sviluppati in informazioni per i passeggeri e gli altri veicoli (comunicazione Vehicle-to-Vehicle o V2V) e quindi archiviati e gestiti 24 ore su 24 ore, sette giorni su sette.

Tecnologie in fase di testing, come la CV2X (Cellular vehicle-to-everything) o l’LTE-V2X e l’ormai popolare rete 5G, stanno di fatto aprendo la strada alla vera guida autonoma, alla connessione e lo scambio dati tra mezzi di trasporto e tra questi e le strade/autostrade (smart roads).

Intelligenza artificiale e machine learning chiuderanno il cerchio entro pochissimi anni, rendendo le vecchie automobili del tutto autonome e “autocoscienti”, in grado, secondo gli esperti e nelle speranze dei nostri decisori politici, di ridurre drasticamente il numero di incidenti stradali e di vittime, migliorando nel contempo l’esperienza utente nei trasporti, ma anche di aggiornarci sullo stato del traffico e delle strade, di programmare interventi meccanici, upgrade dei software, scaricare nuove applicazioni, mantenere alto il livello di cybersecurity e molto altro.

Ulteriori frontiere tecnologiche per il settore automotive, saranno sicuramente la stampa tridimensionale di quasi tutte le parti della vettura (3D printing), l’impiego di soluzioni per la realtà virtuale e la realtà aumentata.

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