Supportare le imprese nel loro processo di internazionalizzazione è uno degli obiettivi che il Governo si è preposto di perseguire, da qui ai prossimi anni, per promuovere il Sistema Italia e il suo ‘Made in Italy’ nel mondo.
Lo scorso 27 ottobre si è riunita alla Farnesina la Cabina di regia per dare aiuto e sostegno alle aziende italiane che si lavorano nel panorama mondiale. “Globalizzazione ed internazionalizzazione – ha specificato il Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, che ha co-presieduto la riunione – sono fenomeni polarizzanti. Dobbiamo proseguire e rafforzare le attività di sostegno al nostro export perché possa raggiungere tutto il potenziale ancora inespresso”.
Durante l’incontro sono state definite le priorità geografiche dell’azione di sostegno: economie emergenti, con particolare riguardo alla Cina e ai canali di vendita on-line; consolidamento sui mercati maturi di Stati Uniti e Paesi dell’Unione Europea, Germania in testa, e rinnovata attenzione verso la Russia.
È stata inoltre ribadita l’importanza del nuovo approccio di promozione integrata del “Marchio Italia”, che mira a valorizzare congiuntamente il patrimonio imprenditoriale e manifatturiero, scientifico e tecnologico, culturale e turistico del nostro Paese.
Confermate anche le missioni imprenditoriali a guida politica in Iran, Russia, Australia, Indonesia e India nella prima metà del 2017, e confermate infine le risorse del Piano straordinario per il made in Italy, con 200 milioni di euro per interventi da realizzare nel 2017 con un focus sulla digital economy e industria 4.0, sui roadshow per l’internazionalizzazione delle imprese e l’attrazione degli investimenti, sulle campagne contro l’italian sounding e l’ingresso dei prodotti italiani nella grande distribuzione all’estero, sulla formazione e consulenza alle PMI e sul potenziamento delle fiere italiane.
Oltre alle risorse del Piano straordinario, un ulteriore supporto alle imprese verrà dagli strumenti messi a disposizione dal Gruppo Cassa Depositi e Prestiti attraverso Sace e Simest (circa 15 miliardi di euro l’anno), dalle Regioni e dalle Camere di Commercio.