Cina e India rappresenteranno il 50% delle nuove sottoscrizioni mobili sottoscritte a livello globale entro la fine del 2020. E’ quanto emerge da un recente studio (“Mobile Economy: Asia Pacific report”) condotto dalla Gsma e presentato al Mobile World Congress di Shangai, secondo cui l’India rappresenterà il 27% (206 milioni) e la Cina il 21% (155 milioni) dei circa 753 milioni di nuovi abbonati mobili che si prevedono da qui al 2020.
In dettaglio, l’area Asia Pacifico nel suo complesso passerà da 2,7 miliardi di sottoscrittori unici a fine 2016 a 3,1 miliardi a fine 2020, rappresentando così due terzi della crescita globale degli abbonati.
Un trend di crescita che, secondo il report, farà della Cina il primo paese a trainare il 5G a livello mondiale, con mezzo milione di persone connesse ai nuovi servizi 5G entro il 2020, secondo stime della Gsma, soprattutto in Corea del Sud, Cina e Giappone.
Ma a trarre i maggiori vantaggi dall’ondata asiatica di nuovi sottoscrittori sarà soprattutto il 4G, considerato che la penetrazione del mobile nell’area Asia Pacifico passerà dal 66% a fine 2016 al 75% previsto a fine 2020.
Certo la crescita non sarà uniforme e sarà trainata dai paesi più avanzati (Hong Kong, Giappone, Singapore, Taiwan) ma anche da i paesi che oggi sono più indietro, come ad esempio la Corea del Nord.
Oggi, la tecnologia wireless più diffusa nella regione asiatica è il 3G, che conta più della metà delle connessioni.
Le tecnologie e i servizi Tlc hanno contribuito per un valore di 1,3 trlioni di dollari al Pil dell’area Asia Pacifico, pari al 5,2% del Pil regionale e secondo stime crescerà a 1,6 trilioni di dollari nel 2020, pari al 5,4% del Pil anche grazie all’adozione di nuove soluzioni M2M.