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In UK il bando contro l’olio di palma mette a rischio la vendita dei caccia alla Malesia, Scontro McCain-Trump, Catalogna

Gran Bretagna, armamenti: il bando contro l’olio di palma metterebbe a rischio la vendita dei caccia britannici alla Malesia

08 mag 10:51 – (Agenzia Nova) – Se la Gran Bretagna decidesse di sostenere un eventuale bando dell’Unione Europea nei confronti dell’olio di palma, questo metterebbe a rischio l’accordo per la vendita alla Malesia di aerei da caccia britannici: l’avvertimento e’ stato lanciato da funzionari del ministero della Difesa di Londra, ed e’ stato rivelato dal quotidiano “The Times” in edicola oggi martedi’ 8 maggio. Il bando allo studio dell’Ue, ricorda il giornale, e’ stato proposto in particolare per proteggere l’habitat degli oranghi e di altre specie a rischio nell’Isola del Borneo, che e’ divisa tra la Federazione della Malesia e l’Indonesia; i due paesi sono i principali produttori mondiali di olio di palma, utilizzato come carburante biodiesel per milioni di veicoli in molti Stati europei: quasi la meta’ delle 7,1 milioni di tonnellate importate in Europa nel 2016 sono state impiegate come componente di bio-carburanti, mentre il rimanente viene utilizzato per l’industria dolciaria ed altri usi. Il Parlamento europeo nello scorso mese di gennaio ha approvato una mozione volta ad escludere l’olio di palma dalla preparazione del biocarburante; quel voto ha suscitato in Malesia un’ondata di proteste da parte dei produttori di olio di palma che potrebbe persino influenzare l’esito delle elezioni che si svolgeranno in quel paese domani mercoledi’ 9 maggio: il primo ministro malese, Najib Razak, infatti e’ stato attaccato per non aver mostrato la necessaria determinazione nel difendere gli interessi dei tre milioni di suoi concittadini la cui principale fonte di reddito deriva appunto dalla coltivazione delle palme da olio. Ora, secondo il testo di alcune e-mail interne al ministero della Difesa britannico, di cui il “Times” e’ venuto in possesso, un eventuale bando europeo provocherebbe certamente una reazione negativa da parte dei paesi produttori; ed in particolare “danneggerebbe le relazioni bilaterali” tra la Malesia e la Gran Bretagna, “potenzialmente minacciando la vendita di armamenti” britannici. La Malesia, ricorda il quotidiano londinese, sta pensando di acquistare 18 cacciabombardieri britannici “Typhoon” per sostituire i suoi obsoleti MiG-29 russi: l’azienda aeronautica britannica Bae Systems e’ fiduciosa di poter chiudere il contratto, che ha un valore complessivo di oltre 1,5 miliardi di sterline (1,7 miliardi di euro, ndr). Oltre agli aspetti finanziari, l’accordo e’ importante per l’economia della Gran Bretagna anche di punto di vista dell’occupazione: il “Times” sottolinea che su suolo britannico il programma Typhoon impiega direttamente 5 mila persone, oltre a dare lavoro ad altri 9 mila lavoratori dell’indotto.

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Messico, presidenziali: cresce la spesa per la pubblicita’ in internet

08 mag 10:51 – (Agenzia Nova) – Cresce tra i candidati alle presidenziali messicane l’interesse per la pubblicita’ via internet. Lo scrive il quotidiano “Milenio” presentando le cifre pubblicate dalle autorita’ elettorali: l’equivalente di poco piu’ di due milioni e 800 mila euro per promuovere l’immagine online contro i due milioni e 290 mila euro spesi per la propaganda attraverso manifesti su cartelloni, pensiline, fermate dell’autobus e muri. Nei primi 37 giorni di campagna, sono stati complessivamente spesi oltre 12 milioni e centomila euro: poco piu’ della meta’ li ha impegnati il candidato conservatore Ricardo Anaya, l’unico dei cinque aspiranti alla presidenza ad aver privilegiato la propaganda tradizionale sulla strada pubblica rispetto ai display. Quasi quattro milioni di euro li ha spesi il candidato governativo Jose’ Antonio Meade. Sotto il milione le spese sostenute dai due candidati indipendenti, Margarita Zavala e Jaime Rodriguez. Il candidato favorito, Andres Manuel Lopez Obrador, denuncia da parte sua di non aver messo neanche un peso nella pubblicita’ virtuale ma di aver voluto solo scommettere sulla propaganda con mezzi fisici.

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Usa, la nomina di Trump a capo della Cia al vaglio del Senato il 9 maggio

08 mag 10:51 – (Agenzia Nova) – Gina Haspel dovra’ affrontare domani i senatori del Congresso statunitense per convincerli a sostenere la sua nomina a nuovo direttore della Central Intelligence Agency (Cia). La conferma della sua nomina, riporta il quotidiano “Washington Post”, appare incerta. I Repubblicani hanno una maggioranza esigua alla camera Alta e non tutti sono convinti che Haspel sia il miglior candidato possibile. Una donna con una lunga carriera alla Cia, 33 anni, molti dei quali come agente sotto copertura, il curriculum di Haspel e’ in parte misterioso, tanto che recentemente l’Agenzia ha deciso di desecretare alcuni dei suoi incarichi per promuoverne la conferma al Senato. Non e’ chiaro se questo bastera’. La Casa Bianca spinge per la ratifica della sua nomina, ma Haspel stessa, venerdi’ scorso, si era offerta di ritirare la sua candidatura per non dover affrontare il fuoco di fila delle domande dei senatori e per non danneggiare la reputazione della Cia. Una mossa dalla quale e’ stata convinta a desistere dalla Casa Bianca. Le perplessita’ sull’attuale vicedirettore dell’Agenzia, che sostituirebbe Mike Pompeo, riguardano il suo ruolo nell’ambito del programma degli interrogatori istituito dopo gli attacchi dell’11 settembre. In particolare, Haspel avrebbe condotto un durissimo interrogatorio di un sospetto di terrorismo in un carcere segreto in Tailandia, rispetto al quale avrebbe poi ordinato di distruggere ogni prova di tortura.

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Usa, senatore McCain oggetto di aspre critiche dopo sue dichiarazioni sul presidente Trump

08 mag 10:51 – (Agenzia Nova) – Nel suo libro di memorie che uscira’ a fine mese, il senatore repubblicano John McCain rivolge un duro attacco alla leadership del presidente Donald Trump, sostenendo di poter parlare piu’ liberamente oggi poiche’ non si ricandidera’ alle elezioni di meta’ mandato a novembre. Il veterano della Guerra del Vietnam, scrive il quotidiano “Washington Post”, si toglie qualche sassolino nei confronti di Trump, che durante la campagna per le presidenziali aveva negato che McCain fosse un eroe di guerra per il “solo” fatto di aver passato un periodo di prigionia in Vietnam. “L’apparenza di durezza o quantomeno la versione da reality show della durezza sembra prevalere su ogni altro dei nostri valori”, ha scritto McCain in merito al presidente. Le anticipazioni del libro del senatore, convalescente a casa per un intervento chirurgico e malato di tumore al cervello, hanno suscitato le ire dei sostenitori del capo della Casa Bianca a cominciare da Corey Jones, direttore statale dell’organizzazione politica che sostiene l’agenda di “America First”, New Right (la nuova destra), che ha tacciato McCain di essere un “individuo rancoroso” che vuole “minare l’agenda del presidente” perche’ non riesce a superare le dichiarazioni fatte su di lui in campagna elettorale.

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Catalogna, Erc respinge un’altra possibile investitura di Puigdemont

08 mag 10:51 – (Agenzia Nova) – Gli esponenti del partito Sinistra repubblicana di Catalogna (Erc) hanno respinto ieri il secondo tentativo di investitura di Carles Puigdemont come futuro presidente della Generalitat catalana. Ne parlano i quotidiani spagnoli “El Pais” e “La Vanguardia” che aggiungono come l’Erc abbia invitato JxCat, il partito di Puigdemont, a negoziare un’altra soluzione per uscire dal labirinto dello stallo politico in cui si trova la Catalogna. Entrambi i gruppi politici hanno cercato di ridurre il clima di tensione durante una riunione che ha avuto luogo ieri sera a Barcellona. Al momento rimangono solo due settimane di tempo per eleggere il nuovo presidente e l’Erc e’ disposto a fare il possibile per evitare di ripetere le elezioni. Il Consiglio di Stato spagnolo nel frattempo ha garantito all’unanimita’ la strategia del governo di Mariano Rajoy per fermare la remota investitura di Carles Puigdemont. La posizione dell’organo consultivo e’ favorevole alla presentazione di un ricorso contro la riforma della legge di Presidenza, approvata nella sessione plenaria della settimana scorsa dalla maggioranza del movimento per l’indipendenza parlamentare catalana. In attesa dell’appello del governo contro la legge della Presidenza, il Partito popolare (Pp) si e’ vantato ieri di “aver affrontato i separatisti” e quindi di aver evitato che venisse eletto Puigdemont, definito “un fuggiasco”. Tuttavia, il leader di Ciudadanos, Albert Rivera, ha criticato il “lassismo” dell’Esecutivo di Rajoy per non voler sfidare le decisioni adottate dal Parlamento catalano.

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Francia, il governo ha incontrato sindacati e dirigenti del settore ferroviario per discutere della riforma

08 mag 10:51 – (Agenzia Nova) – Ieri il Primo ministro francese, Edouard Philippe, ha incontrato i sindacati e i dirigenti della Sncf, azienda delle ferrovie di Stato francesi, per discutere in merito alla riforma del settore. La stampa d’oltralpe ricorda che, nonostante il segnale di apertura mostrato dal governo alcuni punti fondamentali restano intrattabili. Secondo “Le Figaro”, in merito ai “grandi principi della riforma” il premier resta fermo sulle sue posizioni. Al termine dei colloqui, alcuni sindacati hanno dichiarato che gli scioperi continueranno, mentre altre sigle si sono mostrate piu’ aperte al dialogo. “Abbiamo incontrato un primo ministro determinato sulla sua linea ma, oltre a questo, pronto ad aprire delle discussioni” ha detto Didier Aubert, segretario della Cfdt ferrovie. I dirigenti si sono mostrati piu’ sereni: il presidente della Sncf, Guillame Pepy, ha evocato i”progressi” compiuti. Nel corso della conferenza stampa seguita all’incontro, il premier ha dichiarato che “la situazione dell’impresa non e’ soddisfacente”. L’obiettivo e’ che la Sncf riesca a ritrovare “l’equilibrio finanziario prima della fine de quinquennio”. Nuove giornate di sciopero sono previste per oggi e domani. I sindacati potrebbero decidere di prolungare la mobilitazione.

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Francia, i conti in rosso di Air France

08 mag 10:51 – (Agenzia Nova) – Prima dell’inizio degli scioperi, Air France si trovava gia’ in una situazione finanziaria difficile. Lo riporta “Libe’ration”, che ha avuto accesso ai conti della compagnia aerea francese dello scorso anno. Il quotidiano spiega che dopo la fusione con Klm, e’ “impossibile” conoscere i conti separati delle due compagnie. “Nei periodi di stress dei mercati, c’e’ bisogno di avere elementi finanziari su ognuna delle compagnie” afferma l’analista Yann Derocle. Nonostante il gruppo Air France-Klm abbia recentemente annunciato risultati storici con benefici per 1,5 miliardi, la situazione dell’azienda francese e’ “fragile”: il gruppo e’ deficitario su due delle tre principali attivita’. I voli a lunga distanza godono di un beneficio da 651 milioni di euro, mentre quelli a medio termine presentano un deficit di 179 milioni di euro. La filiale Hop ha raddoppiato le perdite, passando da 55 a 104 milioni di euro. A questi risultati si aggiunge poi il fatto che Air France ha recentemente venduto alcuni “gioielli” della sua flotta. Un’operazione che ha migliorato i conti interni ma al tempo stesso ha “impoverito” il valore dell’impresa. I recenti scioperi spiegano solo parzialmente questa situazione.

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Germania, il ministro della Difesa insiste per l’attribuzione delle entrate di bilancio aggiuntive

08 mag 10:51 – (Agenzia Nova) – I rappresentanti della Cdu e dell’Spd si sono incontrati ieri per discutere i punti del programma del governo tedesco. L’Spd e’ infastidita dalla dura posizione in materia di migrazioni del leader dei cristiano sociali Alexander Dobrindt (Csu), mentre l’Unione non accetta l’opposizione dell’Spd a un accordo per dare piu’ fondi alla Difesa. Il ministro della Difesa, la cristiano democratica Ursula von der Leyen (Cdu), ha chiesto piu’ fondi per il bilancio del 2019, attingendo alle entrate aggiuntive dello Stato federale. In caso contrario sarebbero a rischio molte missioni e progetti delle Forze armate tedesche. Entro il 2022 il governo federale puo’ aspettarsi 60 miliardi di entrate fiscali in piu’ del previsto. La von der Leyen richiede i fondi per il suo ministero e per quello dello Sviluppo, guidato dal cristiano sociale Gerd Mueller (Csu). Per la precisione von der Leyen richiede 6 miliardi in piu’ entro il 2021 al ministro delle Finanze, il socialdemocratico Olaf Scholz (Spd). Si sono detti contrari il vice capo gruppo parlamentare dei Socialdemocratici Achim Post, e l’economista Marcel Fratzscher dell’Istituto tedesco per la ricerca economica (Diw), secondo cui gli investimenti dovrebbero essere destinati alle opere pubbliche, come scuole e strade. Il presidente dell’Ifo di Monaco di Baviera Clemens Fuest si e’ invece dichiarato favorevole ad un maggior impiego di denaro per la Difesa.

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Germania, l’Unione della polizia richiede video sorveglianza e celle di custodia nei centri di accoglienza

08 mag 10:51 – (Agenzia Nova) – Dopo l’episodio accaduto a Ellwangen, con la fuga di un migrante destinato all’espulsione e le violenze di centinaia di migranti ai danni delle forze dell’ordine, l’Unione della polizia tedesca (Dpoig) ha richiesto severe misure di sicurezza per i centri di accoglienza dei rifugiati. “Dobbiamo fare i conti con le situazioni peggiori”, ha dichiarato il presidente Rainer Wendt alla “Neuen Osnabruecker Zeitung”. “I centri hanno bisogno di un’attenta preparazione e la sicurezza dei servizi di emergenza deve essere una priorita’ assoluta”, ha sottolineato. Secondo Wendt sono necessari anche controlli all’ingresso per evitare l’afflusso di armi e droghe, oltre al rafforzamento delle recinzioni. I richiedenti asilo devono essere ospitati nei centri previsti dal ministro federale dell’Interno, il cristiano sociale Horst Seehofer (Csu) per l’intera durata dell’analisi della domanda di asilo. Durante l’episodio di Ellwangen, nel Baden-Wuerttemberg, diversi residenti del campo sono stati arrestati. Dall’agosto di quest’anno saranno messi in pratica 5 dei 6 progetti pilota previsti dal ministro dell’Interno. Il socialdemocratico Boris Pistorius (Spd), ministro dell’Interno della Bassa Sassonia, ha invitato Seehofer a presentare proposte concrete per la progettazione dei nuovi centri di accoglienza. “Gli incidenti a Ellwangen ora non dovrebbero portare a spazzare via l’idea dei centri di accoglienza”, ha detto Pistorius alla “Berliner Zeitung”. Questi potrebbero “forse anche diventare un modello di successo”. Ma gli incidenti hanno dimostrato che “dobbiamo discutere esattamente come devono essere fatti”, ha concluso.

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L’Italia verso la ripetizione delle elezioni dopo il fallimento delle consultazioni per il governo

08 mag 10:51 – (Agenzia Nova) – L’Italia si avvia a grandi passi verso nuove ed imminenti elezioni dopo il fallimento del terzo giro di consultazioni con i partiti politici condotto ieri lunedi’ 7 maggio dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, come ultimo tentativo per formare una maggioranza di governo nel Parlamento uscito dall’inconcludente voto del 4 marzo scorso: la ripetizione delle elezioni, a pochi mesi dall’ultima consultazione popolare, sarebbe senza precedenti nell’Italia del dopoguerra, persino per un paese noto per la sua instabilita’ politica. Il permanere dello stallo ha spinto il presidente Mattarella a considerare la nomina di un governo per il disbrigo degli affari correnti, che sostituisca quello di centrosinistra attualmente in carica e guidato dal premier Paolo Gentiloni: un esecutivo definito “neutrale” da Mattarella, che avrebbe un mandato molto limitato ed il cui compito principale sarebbe appunto di portare il paese a nuove elezioni, forse addirittura nel prossimo mese di luglio. In una sua dichiarazione televisiva letta ieri sera, il presidente ha detto che “idealmente” un simile governo potrebbe rimanere in carica fino alla fine di dicembre; ma ha ammesso che l’alternativa e’ un rapido ritorno al voto in estate o all’inizio di autunno: “Sarebbe la prima volta nella storia della Repubblica che una legislatura finisce prima ancora di iniziare; adesso tocca ai partiti scegliere”, ha concluso Mattarella. Sia il Movimento 5 stelle (M5s) che la Lega, i due partiti usciti “vincitori” dalle elezioni di marzo, gli hanno risposto a stretto giro rifiutandosi di appoggiare un “governo di tutti” per un prolungato periodo di tempo: “La campagna elettorale inizia oggi”, ha dichiarato il 31enne leader del M5s, Luigi Di Maio, in un video-messaggio postato sulla sua pagina Facebook subito dopo la fine delle consultazioni; “Sono d’accordo, si potrebbe votare l’8 luglio prossimo”, gli ha fatto eco il leader della Lega, Matteo Salvini. Secondo i commentatori italiani, sia Salvini che Di Maio sono favorevoli ad andare immediatamente alle urne perche’ pensano di poter ulteriormente aumentare i propri voti ed essere quindi meglio piazzati per andare al governo; al contrario, il rapido ritorno alle elezioni e’ temuto dal Partito democratico (Pd) di centrosinistra, che ha subito una pesante sconfitta a marzo, e da Forza Italia di Silvio Berlusconi, che e’ stato sopravanzato dalla Lega alla guida della coalizione di centro-destra di cui fanno entrambi parte, insieme al piccolo partito di estrema destra Fratelli d’Italia.

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