ID WALLET

Spagna, “in arrivo la carta d’identità digitale” (non è la nostra CIE). Gli iberici sono al 7^ posto nell’indice Desi 

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Il ministro dell’Interno Fernando Grande Marlaska Gomez annuncia: “La polizia spagnola sta sviluppando un'applicazione mobile che consentirà di utilizzare l'identità digitale e di firmare elettronicamente”. Ma deve attendere l’ok dell’UE. Il tema anche sul tavolo del Sottosegretario Butti.

Non è come la nostra carta d’identità elettronica (CIE) e va vista con attenzione, soprattutto perché gli iberici nell’indice DESI sono settimi, 11 posizioni più avanti dell’Italia, anche prima di Francia e Germania. 

Classifica DESI: Spagna 7^, Italia 18^

Così la Spagna è al lavoro per consentire ai cittadini di avere nello smartphone, all’interno di un’app della Polizia, la carta d’identità. Praticamente è uno dei benefici della proposta del portafoglio di identità digitale europea (Digital Wallet) di cui si sta discutendo nell’Unione europea.

Sarà una profonda rivoluzione, tra le altre questioni, nel modo in cui ci relazioniamo con la pubblica amministrazione e il settore privato”, ha spiegato il ministro dell’Interno. Fernando Grande Marlaska Gomez, nell’annunciare l’idea della carta d’identità digitale, ha aggiunto: “La polizia sta già lavorando all’applicazione che sostituirà la tradizionale carta fisica”

I vantaggi della carta d’identità digitale

Con la carta d’identità digitale, il cittadino potrà identificarsi con la stessa validità come se usasse il documento fisico. Potrà mostrarla dalla smartphone attraverso l’app della Polizia spagnola. 

Sarà una rappresentazione virtuale della carta d’identità fisica che permetterà al cittadino di identificarsi e dimostrare la sua identità mostrando un’immagine elettronica della sua carta d’identità, una sorta di foto della carta d’identità fisica, ma firmata digitalmente dalla Polizia.

Si tratta di un chip che contiene esattamente le stesse informazioni che appaiono sulla carta d’identità fisica, compresa la firma. In questo modo, gli spagnoli possono effettuare acquisti attraverso internet, effettuare procedure presso le agenzie governative o effettuare transazioni sicure con le banche.

Nulla, però, vieterà anche l’uso tradizionale su carta o plastica. Se si punta solo alla digitalizzazione si fallisce: occorre sempre pensare al “piano B” e non affidare tutti i nostri dati e le nostre vite solo al digitale. 

Ma per il suo pieno sviluppo dovremo ancora aspettare un po’ perché l’Unione europea deve ancora modificare il regolamento comunitario che regola l’identificazione elettronica e le transazioni elettroniche.

È quindi, praticamente, il Digital Wallet sull’identificazione elettronica che si sta discutendo nell’Unione europea. Dossier sul tavolo anche del Sottosegretario all’Innovazione tecnologica Alessio Butti e materia delicata, perché ci sono posizioni diverse: l’Italia potrebbe sostenere la modalità “no-prof”, altrimenti si aprirebbero per noi problemi irreversibili nei contrasti alla Mafia.

Quali sono i prossimi passi sul Digital Wallet e sulla possibilità di avere anche in Italia la carta d’identità digitale e non solo?

La Commissione ha presentato una proposta per un quadro europeo di identità digitale nel giugno 2021. La proposta è stata discussa in sede di Consiglio UE sotto le presidenze di Portogallo, Slovenia e Francia, e sotto la presidenza della Repubblica Ceca (fino al 31 dicembre 2022), che considera il fascicolo una priorità assoluta e intende raggiungere un orientamento generale entro i prossimi sei mesi.

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