Arriva in libreria “Il carrello dalla parte del manico” (Vallardi Editore), il libro di Massimiliano Dona, Presidente di Unione Nazionale Consumatori, dedicato al marketing del supermercato. Partendo dalle storie che ogni giorno i consumatori raccontano sulla sua pagina Instagram da oltre 300 mila follower, Dona accompagna i lettori in un viaggio dal supermercato al ristorante, passando per il bar, la farmacia, il negozio di abbigliamento e l’officina, senza dimenticare gli acquisti online e a domicilio; l’obiettivo è aiutare i consumatori ad attivare i “superpoteri” e diventare così più consapevoli dei propri diritti (e doveri).
“Il carrello dalla parte del manico non è un inno al consumismo, ma ha l’ambizione di portare i consumatori a cambiare approccio nei confronti degli acquisti -dichiara Dona che presenterà il libro in diverse librerie in giro per l’Italia (26 settembre a Roma, Mondadori di piazza Cola di Rienzo -29 a Reggio Calabria- 6 ottobre a Milano, sono le prime date). ‘Avere manico’ equivale a dire ‘essere un guidatore provetto’ e quindi attivare tutti quei superpoteri che sono autentiche tecniche di autodifesa del marketing.”
“Parto dal supermercato -aggiunge Dona- perché è la location preferita per i miei video su Instagram e chi mi segue troverà tutti quei temi di cui parlo ogni giorno: l’importanza di luci e musica come strategie di marketing, il posizionamento dei prodotti, i rischi del sottocosto e naturalmente la shrinkflation. Ma non poteva mancare un capitolo dedicato al ristorante, soprattutto dopo la calda estate degli scontrini pazzi. Voi lo sapevate che la mezza porzione può costare il 70 per cento del prezzo intero se è segnalato sul menù? E che per le modifiche dei piatti è lecito dover pagare il sovraprezzo? Conoscete il “diritto di tappo”? Di questi e molti altri argomenti tratto nel mio libro: si tratta di consigli pratici per cambiare il nostro approccio all’acquisto, il ‘mindset’.”
Nel libro è presente anche una parte dedicata a come reclamare, spiega Dona: “è fondamentale reclamare nel modo giusto e nei confronti del soggetto corretto. Sembra scontato ma non lo è! Lamentarsi con il produttore di un elettrodomestico in garanzia, ad esempio, è inutile: è il venditore ad essere responsabile, come troverete scritto tra le pagine del mio libro. Ma non ho voluto concludere così, lasciando ai consumatori il messaggio che reclamare sia la soluzione: il libro si conclude con ‘la tutela che vorrei’, la mia lista della spesa di dieci cose che vorrei le istituzioni si impegnassero a cambiare per migliorare le vite delle persone: parlo di equità nelle disdette contrattuali, stop alle rimodulazioni unilaterali, più trasparenza sui prezzi e maggiori tutele dalla pubblicità camuffata. Non può mancare il riferimento alla shrinkflation, ma per tutte le proposte de ‘la tutela che vorrei’ vi rimando al sito consumatori.it”.