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Il lavoro digitale più richiesto in Italia? Il social media manager

di Alessia Trombini, digital consultant |

In Italia sono particolarmente richieste soft skill come creatività e attenzione per l’attualità, oltre ad acume e doti comunicative fuori dal comune, caratteristiche proprie di un buon Social Media Manager.

VoiceNation ha recentemente divulgato una propria indagine che rivela quali sono i lavori digitali più ricercati nei vari Paesi europei. Se in Stati come la Germania e l’Irlanda sono ricercatissimi i Project Manager, in Francia e Olanda invece servono soprattutto SEO Specialist, mentre Danimarca, Belgio e Svizzera vogliono esperti IT… e in Italia?

In parallelo alla lenta ripresa del Paese, in Italia le competenze digitali sono certamente tra le più richieste negli annunci di lavoro e le più studiate da coloro che desiderano inserirsi in questo mondo in piena espansione. Soprattutto in questi ultimi due anni, sempre più persone si sono affacciate al digitale, per necessità o divertimento, e non si può ignorare la sua enorme influenza sotto più aspetti, a cominciare proprio dai nuovi ruoli e strategie che le aziende desiderano adottare per rimanere al passo.

In particolare, in Italia tra gli annunci di lavoro domina la figura del Social Media Manager: considerando che la sola ricerca di “lavori digitali in Europa” genera su Google quasi 36 milioni di risultati, nel Belpaese sono particolarmente richieste soft skill come creatività e attenzione per l’attualità, oltre ad acume e doti comunicative fuori dal comune, caratteristiche proprie di un buon Social Media Manager. Molte aziende e potenziali candidati stanno via via capendo sempre di più l’importanza della comunicazione e del rapporto con il consumatore, ancora prima della vendita vera e propria, e tutto ciò oggi passa inevitabilmente attraverso i social media.

Gli utenti attivi su piattaforme come Facebook, Instagram e Tik Tok sono aumentati con il lockdown e non sono scemati con le riaperture, quindi per le aziende si tratta di un’occasione unica non solo per cercare nuovi clienti ma anche per stringere un rapporto di maggior fiducia con quelli attuali. Un Social media Manager è spesso una delle figure più utili a tale scopo: non essere online significa ormai essere quasi invisibili e dunque distanti dal proprio pubblico, che invece va fidelizzato in modo costante con un’attività studiata e mirata.

La gestione dei social di un’azienda potrebbe sembrare piuttosto semplice e forse per questo qualcuno guarda con curiosità questo lavoro, ma i motivi che spingono i candidati a questo digital job sono molto più vari. Tanto per cominciare, la Great Resignation verificatasi in questi mesi è frutto di un desiderio diffuso di libertà dal lavoro nel suo significato più tradizionale: gli orari, il luogo, lo stipendio, la definizione del proprio stesso ruolo sono alcune delle condizioni tenute maggiormente in considerazione nel momento in cui si decide di accettare un nuovo posto di lavoro, specialmente quando se ne lascia un altro percepito come limitante.

In molti cercano quindi di sfuggire dai canoni del posto fisso, preferendo le possibilità che il mondo digitale sta offrendo già da prima della pandemia e che ora si sono moltiplicate esponenzialmente: secondo una ricerca sullo Smart Working svolta da Digital Coach, prima scuola in Italia a formare per professioni digitali come il Social Media Manager, infatti, le aziende medio-grandi sono molto propense a optare almeno per una modalità ibrida che consente un maggior equilibrio tra vita privata e lavoro.

Nuove opportunità di carriera, quindi, ma anche di stile di vita: le ultime notizie e polemiche riguardanti i giovani e il lavoro hanno scatenato nuovamente il dibattito sul dislivello generazionale da questo punto di vista. Le nuove generazioni fanno molta più fatica a costruirsi la propria indipendenza, rispetto alle precedenti, arrivando anche oltre i trent’anni senza sicurezze economiche e forse per questo i nuovi lavori digitali vengono approcciati in modo molto più naturale e spontaneo dai giovani, che hanno compreso velocemente la potenza dei nuovi media che nascono ogni anno. Lavorare sui e con i social, anche da dipendenti per un’azienda, permette un’altra gestione di tempi, spazi e crescita professionale e personale, a quanto pare percepite come estremamente difficili da avere in un normale posto fisso, il tutto senza intaccare più di tanto la produttività del singolo lavoratore e dell’azienda. C’è da dire, inoltre, che con l’esperienza accumulata in queste professioni digitali aumenta man mano anche il ritorno economico, che varia in base alla propria posizione e alle responsabilità.

Come anticipato all’inizio, infatti, le proposte di lavoro non si limitano al solo posto di Social Media Manager, cui poi è richiesta spesso una verticalizzazione su particolari servizi o prodotti, ma sono numerose le specializzazioni ricercate in Italia come in tutta Europa (anche se l’indagine di VoiceNation nota il generale disinteresse per il settore dell’e-finance). D’altra parte, però, bisogna riconoscere le difficoltà che ancora si riscontrano nel portare nel digitale alcuni settori, come quello della Pubblica Amministrazione; si spera che questa grande richiesta e gli investimenti fatti e ancora da fare possano cambiare le cose, per dare davvero una spinta alla Digital Transformation italiana.

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