Nel corso delle Olimpiadi a Parigi, un cyber attacco, nella notte tra il 3 e il 4 agosto, ha colpito 40 musei, tra cui il Louvre. Si tratta di un attacco ransomware, secondo Le Parisien, che ha colpito e criptato i dati finanziari dei musei, con la minaccia di venderli o diffonderli nel dark web in caso di mancato pagamento del riscatto.
L’Agenzia per la Cybersicurezza francese (ANSSI) rassicura “questo incidente non influisce sui sistemi informativi coinvolti nello svolgimento dei Giochi Olimpici e Paralimpici”.
È ormai palese che la Cultura è un target delle cyber gang spesso sponsorizzati da Governi che considerano ostili gli Stati europei
Ma sono a rischio i dati finanziati di ben 40 musei francesi, compreso il Louvre, tra i simboli della Cultura francese.
A gennaio scorso i cyber criminali hanno colpito la British Library di Londra, la principale biblioteca nazionale del Regno Unito, provocando danni per 8 milioni di euro, con impatti negativi tuttora presenti.
È ormai palese che la Cultura è un target delle cyber gang spesso sponsorizzati da Governi che considerano ostili gli Stati europei.
Lo è tanto più quando i soggetti che gestiscono la cultura, operano in territori per i quali queste attività rappresentano un asset fondamentale. Come l’Italia.
La Cultura in Italia è uno dei settori rilevanti per l’economia: direttamente e indirettamente, insieme alla Creatività, genera un valore aggiunto per oltre 270 miliardi di euro, pari al 16% del PIL nazionale.
Allo stesso tempo la Cultura è un settore critico, perché legato all’ecosistema digitale: basti pensare all’interruzione dell’erogazione online dei ticket per accedere al Colosseo, avvenuta lo scorso anno, a causa di un attacco cibernetico. E siamo alla vigilia di grandi eventi, come il Giubileo 2025. E come non citare il cyberattacco alla piattaforma Ticketmaster con cui sono stati violati i dati personali di 560 milioni di fan della popstar Taylor Swift, oltre al furto di QR Code di 440mila biglietti del tour. Poi, come già detto, emblematici sono gli attacchi informatici alla British Library di Londra e al Louvre. Tanti casi che dimostrano l’urgenza di garantire la cybersicurezza ai soggetti che svolgono attività di interesse culturale, non solo pubblici.
L’Italia ha inserito la Cultura in NIS2, perché un settore strategico, critico, essenziale per il Paese e per questo occorre aumentare le difese cyber
Così bene ha fatto il Parlamento italiano, unico in Europa, ad inserire, su iniziativa del deputato Federico Mollicone, il settore della Cultura nel decreto legislativo con cui il Governo si appresta a recepire la direttiva NIS2. Lo schema del decreto è sul tavolo del Consiglio dei Ministri di oggi.
Nell’allegato IV della bozza del decreto legislativo di recepimento della Direttiva NIS2 c’è l’indicazione dei soggetti cui l’Italia ha esteso il perimetro. Tra questi anche “soggetti che svolgono attività di interesse culturale”.