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In Cina parte lo yuan digitale, selezionati i primi 750 mila utilizzatori

Tutto pronto per il grande salto dello yuan nell’economia digitale. Secondo un articolo del Wall Street Journal, in Cina sono stati selezionati i primi 750 mila consumatori che potranno iniziare a spendere i propri yuan digitali in diversi negozi del Paese e anche negli store online tramite un’apposita applicazione mobile.

Cyber yuan e blockchain di Stato

La Cina è il secondo Paese al mondo ad aver lanciato una versione digitale della propria valuta nazionale, affidandosi ad un sistema blockchain, la prima tra le grandi economie globali.

In questo modo, ogni yuan in circolazione emesso dalla Banca popolare cinese (la banca centrale) potrà essere o di moneta e carta, o digitale. Gli esperti di finanza globale si attendono da Pechino una progressiva transizione dalla valuta fisica tradizionale a quella virtuale, andando a diminuire le quantità della prima in favore della seconda.

Secondo l’articolo, inoltre, la Cina è intenzionata realmente a trasformare lo yuan in una valuta 100% digitale in un futuro prossimo.

D’altronde, lo yuan digitale sarà utilizzato sempre più, fino al grande evento dei giochi olimpici invernali che (pandemia permettendo) dovrebbero tenersi nel grande Paese asiatico nel 2022.

Il Governo cinese punta molto sull’appeal internazionale della valuta digitale e sul fatto che i consumatori cinesi sono già abituati all’acquisto online e all’utilizzo dei sistemi digitali di pagamento.

Secondo il quotidiano online South China Morning Post, nel 2019 sono stati effettati in Cina pagamenti su rete mobile pari a 53.000 miliardi di dollari, mentre sono quasi 800 milioni gli utenti di commerce a livello nazionale.
Di fatto, da alcuni anni, è in corso in Cina un processo di digitalizzazione della base monetaria nazionale.

I vantaggi della valuta nazionale digitale

La valuta digitale voluta da Pechino non ha molto a che spartire con le altre criptovalute in circolazione nel mondo, perché lo yuan digitale è strettamente controllato dalla Banca centrale nazionale, non consente anonimato, ma garantisce tracciabilità, avanzati sistemi di antifalsificazione e maggiore sicurezza nelle transazioni.

Secondo alcuni analisti di geopolitica, lo yuan digitale è uno strumento nelle mani di Pechino anche per favorire l’economia digitale internazionale, gli scambi transfrontalieri e per rendere più semplice l’utilizzo della valuta anche all’estero.

In particolare si pensa alla grande opera della Nuova via della seta o Belt and Road Initiative e agli enormi scambi commerciali e finanziari che ne deriveranno.

Un primo test è stato avviato in occasione del capodanno lunare, con l’emissione di 40 milioni di yuan digitali tra Pechino e Suzhou da spendere nei giorni di festa e durante le ferie.

Dopo le Bahamas e il dollaro virtuale (anche definito “Sand Dollar”), arriva così la Cina, ma Bloomberg si attende che entro pochi anni emetteranno valute nazionali digitali anche il Sud Africa, l’India, il Pakistan e la Thailandia.

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