Ad oggi sono state attivate oltre 31 milioni di carte d’identità elettroniche (CIE) in Italia, ma solo una piccola percentuale di cittadini riesce ad usare la CIE per accedere ai servizi online, perché l’identificazione digitale non è facile ed immediata, come per esempio con SPID.
Un rompicapo accedere oggi con CIE ai servizi online
Per accedere, ad oggi, con CIE ai servizi online è necessario un lettore contactless o tablet/smartphone dotati di interfaccia NFC e l’uso dell’App CIE ID. Chi non ha l’app, deve scaricarsi sul computer il software CIE, disponibile sul sito del ministero dell’Interno.
Chi scrive, assicura che è un vero rompicapo.
Per crederci, basta guardare i due seguenti suggerimenti.
La CIE 3.0, perché sarà più facile usarla per accedere ai servizi online
Per porre fine a questo rompicapo e per facilitare, finalmente, l’uso della CIE per accedere ai servizi online è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministro dell’interno, di concerto con il Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale e il Ministro dell’economia e delle finanze, che disciplina le modalità di impiego della carta di identità elettronica, quale strumento di identità digitale (CIEId).
Con l’adozione del provvedimento, la carta di identità elettronica diventa uno strumento digitale più semplice con il quale il cittadino può ancor più agevolmente accedere ai servizi in rete erogati dalle pubbliche amministrazioni e dai privati.
Il provvedimento prevede la possibilità di utilizzare l’identità digitale con tre livelli di autenticazione informatica: normale, significativo ed elevato, corrispondenti ai livelli 1, 2 e 3.
I cittadini potranno accedere più facilmente ai servizi con CIEId, in base al livello di sicurezza richiesto dai fornitori di servizi.
Le nuove funzionalità in arrivo sul portale www.cartaidentita.it
Questo – assicura il Viminale – consentirà una notevole semplificazione non appena sarà disponibile sul portale www.cartaidentita.it la funzionalità di configurazione delle credenziali.
Attraverso il portale sarà, possibile aggiornare i dati personali, visualizzare le operazioni effettuate con la propria identità CIEId e, in seguito, sarà anche possibile manifestare il consenso o il diniego alla donazione di organi e tessuti in caso di morte. L’accesso ai servizi in rete da parte dei minorenni sarà gestito dal CIEId Server in modo da agevolare il controllo genitoriale. Il cittadino in possesso della CIE, che ha associato alla propria identità digitale un indirizzo di posta elettronica o un numero di telefonia mobile, potrà anche recuperare online il codice apposito (PUK), senza doversi recare allo sportello del comune. Le nuove funzionalità della carta di identità elettronica, la cui realizzazione sarà affidata all’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, renderanno l’identità digitale CIEId uno strumento completo, di facile utilizzo, a disposizione di tutti i cittadini.
Con CIE 3.0 non più costi extra per i servizi privati che scelgono CIEId. Se una Banca implementa SPID paga
CIE 3.0 ma non ha costi extra di identificazione e di implementazione per i servizi dei privati come oggi ha il tariffario SPID. Per esempio, se una Banca implementa SPID paga, se si implementano servizi privati con CIE il costo è zero. SPID non ha costi di implementazioni e identificazione solo per le PA.
Le considerazioni di Key4biz
La CIE 3.0 potrà essere utilizzare, dal nostro punto di vista, sia come oggi si usa SPID per i livelli bassi e significativi di riconoscimento (quindi username/password + OTP) sia con il massimo livello di autenticazione elevata, ad esempio per le firme delle liste elettorali utilizzando il supporto della CIE con NFC. Potrebbe essere questa la nuova strada da percorrere per la lista “Referendum e Democrazia” con Cappato, che ha provato, invano, di raccogliere le firme con SPID?
Andrebbe previsto che il certificato interno alla CIE (oggi autoprodotto dal Ministero Interno e valido per appore una firma elettronica avanzata – FEA), vada qualificato eIDAS, in modo da poter utilizzare la CIE anche come una piena firma digitale.