Elettrificazione del mondo
Crescono i consumi di energia elettrica delle imprese e le industrie in tutto il mondo. Attualmente, secondo uno studio ABI Reasearch, entro la fine dell’anno in corso dovrebbe attestarsi su 11.579 TWh.
I ricercatori, però, si attendono che tali consumi crescano a 14.704 TWh entro la fine del 2030, in aumento del 27% circa rispetto alle stime di fine 2023.
L’Asia da sola vedrà crescere la sua quota di TWh consumati dal 50% di oggi al 57% di fine periodo.
Un incremento guidato da un’elettrificazione ad ampio raggio, massiva e presente in tutti i settori verticali più rilevanti dell’economia globale.
I settori più interessati
Automazione industriale (robotica), software technologies, intelligenza artificiale, internet delle cose, reti di telecomunicazione, mobilità e trasporti, riscaldamento/raffreddamento degli ambienti, logistica, porti e aeroporti, insomma, sono davvero numerosi i settori che vedranno in corso azioni di elettrificazione entro la fine del decennio.
Alcuni ambiti particolarmente sensibili al problema dell’interruzione di energia elettrica, come i data center, gli impianti estrattivi e le catene di approvvigionamento, onde evitare questo problema piuttosto grave si sono dotati di sistemi BESS (Battery Energy Storage Systems) e sistemi UPS (Uninterruptible Power Supply).
I consumi industriali italiani in calo
In questo scenario, l’Italia appare in leggera controtendenza, secondo stime Terna.
Nel 2022, secondo i dati diffusi dalla società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, il fabbisogno di energia elettrica in Italia è stato pari a 316,8 TWh (o miliardi di kWh), un valore in flessione dell’1% rispetto al 2021.
Le fonti rinnovabili hanno coperto complessivamente il 31,1% della domanda registrando, in particolare, un marcato calo della produzione idroelettrica. Giù anche l’indice IMCEI: i consumi industriali delle imprese cosiddette ‘energivore’ sono diminuiti, infatti, del 5,4% rispetto al 2021.