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IlSocialPolitico. Il sentiment social sulla strage dei migranti

#Ilsocialpolitico è una rubrica settimanale promossa da Key4biz e @Social_politico.

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La terribile strage dei migranti partiti dalla costa libica sabato notte sembra aver spaccato l’opinione pubblica tra chi ritiene di dover accogliere queste persone a qualunque costo e chi invece preferirebbe impedire le partenze.

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La parola migranti è sempre più associata a quelle persone provenienti da paesi in gravi difficoltà economiche, pronte a viaggi della morte pur di arrivare in Europa attraverso i paesi di confine. Il termine è molto ricercato sul web in occasione di eventi tragici come quello di sabato scorso. Il picco di ricerche su migranti (100 in una scala 0-100) si è avuto appunto il 19 aprile e in occasione di un’altra strage di migranti avvenuta a Lampedusa nell’ottobre 2013 (volume di ricerche pari a 75). Tra le ricerche più associate al termine migranti troviamo: “associazioni migranti”, “centro migranti”, “donne migranti”. I primi due risultati lascerebbero pensare a ricerche fatte per informarsi sui servizi di ospitalità offerti a chi riesce a raggiunger il nostro paese.

Social media

La discussione sulla strage ha raggiunto l’apice su Twitter il 20 aprile. L’argomento #stragemigranti, in questa giornata, è risultato l’hastagh più twittato in Italia, mantenendosi tra i topic trend per più di dieci ore. Sono circa 395.295 le persone che potrebbero aver visto #stragemigranti tra la sua prima menzione e il momento in cui è entrato tra le principali tendenze italiane.

Per cogliere il sentiment degli utenti twitter abbiamo provato a vedere quali sono le parole più ricorrenti ogni volta che è stato utilizzato l’hashtagh #stragemigranti. La rete è sembrata esprimere una feroce critica verso chi in questo momento ha responsabilità di governo sugli sbarchi dei migranti. Le parole più utilizzate sono state: demagogia, governo, basta. Il politico più tirato in ballo nei tweet sull’hashtag #stragemigranti è stato Matteo Renzi.

Su Facebook abbiamo voluto invece monitorare il livello di coinvolgimento suscitato dai post scritti dai principali influencer appartenenti al mondo politico e a quello dei media. Matteo Salvini è sicuramente uno dei leader che più si spende per politiche di forte contrasto all’arrivo dei migranti. Il suo post sull’argomento, che ha riscosso un successo enorme dentro Facebook, è un esplicito attacco al governo. Il messaggio di Salvini “Altri morti sulle coscienze sporche di Renzi, Alfano e dei falsi buonisti. BLOCCO NAVALE INTERNAZIONALE SUBITO: fermare partenze, morti e invasione” ha ottenuto 40.864 mi piace e 4.446 condivisioni.

Il premier Matteo Renzi, da poco superato per numero di fan proprio dal leader della Lega, ha scritto un post che sembra una risposta diretta al suo rivale: “mentre la parte migliore dell’Italia sta cercando di salvare vite, trovo davvero inconcepibili e inqualificabili le polemiche di una parte della politica italiana”. Il livello di coinvolgimento di questo post è però molto distante da quello di Salvini: 14.921 mi piace e 1359 condivisioni. Su Facebook sembra insomma confermarsi quella tendenza emersa su Twitter, ovvero di un’opinione pubblica digitale critica verso chi in questo momento si trova a gestire i flussi di immigrazione.

Nel mondo dell’informazione c’è però chi è riuscito ad ottenere più consenso di Salvini, ed è Roberto Saviano il giornalista italiano più popolare su Facebook. Il suo post “700 morti. Il fallimento di tutte le parole, dal Pd al M5S alla Lega. Ora facciano silenzio tutti. È il momento del dolore e della comprensione” ha registrato 52.879. mi piace e 22.272 condivisioni.

dati raccolti dal 20 al 24 aprile

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