La crisi del coronavirus sta costringendo l’UE a ridisegnare la sua strategia digitale e ora è probabile che importanti normative subiscano dei ritardi. Lo scrive il Financial Times, ricordando come Bruxelles abbia definito la sua strategia per l’intelligenza artificiale e i dati soltanto un mese fa, chiedendo all’Ue di rafforzare la sua sovranità digitale dei dati e persino suggerendo che gli algoritmi europei di intelligenza artificiale dovrebbero essere creati in Europa, basati su dati europei e non più delegati ai Big americani del tech.
La strategia digitale della Ue dopo il piano Von Der Leyen
Ma sembra passato un secolo
I limiti di questa policy si sono scontrati con la pandemia spingendo Bruxelles ad un rapido ripensamento. “Ora con il coronavirus, se stai lavorando su qualcosa come un vaccino e vuoi fare veloce, l’emergenza ti impone di fare affidamento su un set di dati molto più ampio“, ha detto una persona con conoscenza diretta del pensiero della Commissione Europea. In altre parole, i dati dei big tech sarebbero preziosissimi per contrastare il virus.
Scenario completamente cambiato
“L’Ue non sta ancora facendo marcia indietro sulla sua posizione, ma sta pensando più attivamente alle conseguenze non intenzionali di ciò che hanno proposto nel libro bianco sull’intelligenza artificiale”, ha detto la fonte citata dal Financial Times.
In altre parole, soprattutto in materia di riconoscimento facciale e tutela della privacy, lo scenario europeo è completamente cambiato in un mese dopo l’esplosione del virus. Oggi, deroghe alla data protection per contrastare la pandemia sono assolutamente accettabili. Un funzionario dell’Ue ha affermato che l’epidemia di coronavirus ha evidenziato l’importanza di ottenere tempestivamente l’accesso a dati di alta qualità. “Ma non stiamo ancora parlando di fare affidamento sui dati da nessuna parte”, ha ammonito il funzionario. La consultazione sul libro bianco sull’Intelligenza Artificiale, prevista per la fine di maggio, sarà probabilmente rinviata.
Probabilmente anche altre normative digitali saranno ritardate a causa della crisi sanitaria, come una serie di nuove normative per le piattaforme, tra cui una revisione delle loro responsabilità diretta per i contenuti illegali ospitati sulle loro piattaforme.
Hate speech
Bruxelles ha già messo in stand by la pubblicazione di un codice di condotta sull’odio online. Una revisione delle sue norme sulla privacy online, prevista per maggio, potrebbe anche essere sospesa, secondo i funzionari della Ue. Lavorare in remoto sta anche causando un notevole stress al sistema IT dell’Ue, che non è stato progettato per un gran numero di persone fuori dall’ufficio, hanno affermato persone con esperienza diretta nell’uso del sistema informatico. La linea ufficiale è che la strategia digitale rimane sul suo calendario originale.
Priorità
“Le scadenze non sono state ancora spostate, ma dobbiamo vedere come si sviluppa la situazione”, ha affermato un altro funzionario dell’Ue. Un portavoce dell’Ue ha dichiarato: “Le istituzioni europee devono adattarsi alla situazione radicalmente cambiata; ciò riguarda la definizione delle priorità al momento e il modo in cui funzionano le diverse istituzioni”.