Il Vaticano sposa i social media e punta sullo smartphone e su nuove soluzioni tecnologiche, come il podcast al posto delle onde corte radiofoniche, come strumento per diffondere il suo messaggio. Tecnologia al servizio del Papa (molto popolare su Twitter e già presente su WhatsApp con messaggi audio), per portare il Vangelo nelle aree più remote del pianeta.
E’ questo, in sintesi, il messaggio lanciato ieri da monsignor Dario Edoardo Viganò, prefetto della Segreteria della comunicazione della Santa Sede, nel suo intervento al Comitato dei presidenti e delegati del Copercom, illustrando alcune novità del processo di riforma dei media vaticani, che punta a 360° sulle nuove tecnologie come già emerso in occasione dell’HD Forum della scorsa settimana.
In sintesi, Viganò ha illustrato le prossime mosse per trasformare la comunicazione del Vaticano in un network al passo con i tempi. La Santa Sede sta concludendo un accordo con Facebook, per portare il messaggio del Papa online in 44 paesi africani in maniera semplice. Come? “Hanno tutti il cellulare in Africa, anche con una bassa capacità di banda. Metteremo il messaggio del Papa su questa applicazione”, ha detto Viganò, aggiungendo che il nuovo portale vaticano si occuperà in maniera esclusiva del Papa, non di altro, non della politica di Roma. In altre parole, il messaggio ecumenico del Papa sarà protagonista esclusivo della comunicazione, il resto sarà materia trattata attraverso altri canali, con una distinzione netta fra messaggio pastorale e cronaca politica.
Nel nuovo portale vaticano, ha spiegato Viganò, ripreso dall’agenzia Agensir, “troveremo live il Papa: il live potrà essere solo in audio e in video, avremo podcast, foto”. Molto utile “sarà l’infografica dei viaggi. Quando il Pontefice atterrerà in un aeroporto, si avranno tutte le notizie sul nome dell’aeroporto, dei luoghi dove andrà, oltre ai discorsi”.
Il 2016 “è l’anno dell’accorpamento di Radio vaticana con il Centro televisivo vaticano”, ha spiegato il prefetto. Non bisogna “buttare i soldi, ma trasformare i costi in investimenti”. E Parlando di cambiamenti a Radio vaticana ha aggiunto: “sono tanti portali e quindi non aggregano i navigatori, perciò bisogna ripensare secondo una nuova logica”.
Le onde corte inoltre, “ci fanno arrivare in Cina, anche se non direttamente ma attraverso Radio Veritas di Manila, che ha però deciso di dismetterle nel 2019″. Dunque, “le onde corte a oggi, da studi fatti, non hanno per noi nessuna rilevanza in termini di trasmissione del messaggio”. Motivo per cui, ha spiegato Viganò, “quello che oggi viene trasmesso in onde corte diventerà un podcast che le Chiese locali potranno scaricare”.