escalation

Il quadro generale della situazione bellica in Ucraina assume toni davvero preoccupanti

di Paolo Maddalena, Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione” |

Oggi, il prolungarsi della guerra con un reciproco atteggiamento volutamente privo di ogni volontà di pacificazione, si va avanti in un conflitto senza fine, dimostrando l’inutilità e la grave dannosità del riarmo dell’Ucraina.

La Finlandia chiede di entrare nella Nato e gli esponenti di questa si dichiarano molto lieti di riceverla (anche se la procedura di ammissione è lunga e presuppone l’accettazione da parte di tutti i componenti dell’Organizzazione).

In sostanza i rapporti tra le parti in conflitto si acuiscono e, molto preoccupanti, sono da un lato le dichiarazioni di Medvedev (Vice di Putin) a proposito della Finlandia e le dichiarazioni di Zelensky nella trasmissione Porta a Porta di Bruno Vespa.

Secondo Medvedev la Russia è contraria, in via di principio, alla guerra atomica, ma la situazione sta volgendo in modo tanto drammatico che è possibile “scivolare” in un conflitto nucleare.

D’altro canto Zelensky pone in evidenza che nessuna trattativa sarà possibile finché i russi non restituiscono tutto il territorio occupato e specialmente la Crimea e il Donbass.

Paolo Maddalena

Ci troviamo di fronte a una situazione che sembra realizzi quelli che furono i miei timori a proposito dell’invio delle armi. Dissi, a suo tempo, che contro una grande potenza nucleare, come è la Russia, diretta da un soggetto molto poco affidabile, il diritto di difesa diventa non più praticabile, perché, se si lascia il piano del diritto e si assume quello della forza, è fin troppo evidente che la prevalenza di quest’ultima non consente a nessuno di vincere e porta solo alla distruzione completa del Pianeta.

Oggi, il prolungarsi della guerra con un reciproco atteggiamento volutamente privo di ogni volontà di pacificazione, si va avanti in un conflitto senza fine, dimostrando l’inutilità e la grave dannosità del riarmo dell’Ucraina, dove avvengono torture di ogni tipo, uccisioni di massa, dolori infiniti per i bimbi orfani o per le madri che hanno perso i loro figli.

Questo è l’obiettivo maggiore da perseguire: salvare queste persone innocenti, deboli e indifese, che invece vengono uccise proprio a causa dell’aumento dell’invio delle armi.

Del resto non si capisce perché l’Occidente abbia individuato nella Russia il proprio nemico, mentre la violenta espansione economica nei mercati internazionali avviene soprattutto da parte della Cina. Forse si tratta di un retaggio storico, quando la lotta era fra due sistemi economici diversi: un sistema capitalistico da un lato e un sistema collettivista dall’altro. Ma ora i sistemi, purtroppo, sono identici, anche la Russia è capitalista, avendo accentrato nelle mani di pochi oligarchi tutta la ricchezza appartenente al Popolo.

Voglio dire che è qui la radice del problema. È nell’affermazione neoliberista, secondo la quale l’economia deve avere uno sviluppo infinito e quando il mercato ristagna per cause eccezionali come il Covid, oppure per la saturazione dei mercati, comportando licenziamenti, fame e miseria dei più deboli, i governanti neoliberisti, come la storia dimostra, distraggono l’opinione pubblica andando alla ricerca, con i mezzi violenti della guerra, di nuovi territori e di nuovi mercati.

Di fronte a questo quadro terrificante, che ha sul fondo della scena la fine del Pianeta, l’individuazione della causa va trovata, a mio avviso, nell’egoismo neocapitalista, tradotto nel pensiero unico dominante del neoliberismo.

Se si lascia il mondo del diritto per sprofondare nel mondo della forza, si torna alla ferocia dell’uomo branco e alla inciviltà. Non vedo altra soluzione, se non quella di un’unione di tutti gli Stati del mondo che condannino questa ignobile guerra e dividano i due contendenti come agisce l’arbitro tra due pugili che si battono sul ring.

Come al solito non abbiamo altra arma, se non quella di seguire la nostra Costituzione repubblicana e democratica, che ripudia la guerra e punta solo sulla ragione del diritto, ben sapendo che la forza non ha e non può avere nessun motivo ragionevole che la giustifichi.

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