Post terremoto

Il progetto ‘Casa Italia’: un’ottima idea, ma serve trasparenza

di Donato A. Limone, Ordinario di informatica giuridica e Direttore del Dipartimento di Scienze giuridiche ed economiche, Università degli studi di Roma “Unitelma Sapienza” |

Dopo il terremoto, la ricostruzione. Come affrontare e maneggiare decisioni pubbliche, risorse, progetti, appalti, risultati? Qualche suggerimento per il Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Il Portale del ‘Progetto Casa Italia’.

La rubrica PAdigitale, a cura di Donato A. Limone, Ordinario di informatica giuridica e Direttore del Dipartimento di Scienze giuridiche ed economiche, Università degli Studi di Roma Unitelma Sapienza. Analisi e approfondimenti sul processo di attuazione della Riforma della PA. Per consultare gli articoli precedenti clicca qui.

Nella sua eNews n. 439 del 29 agosto 2016 il Presidente del Consiglio Matteo Renzi dedica l’intero numero al terremoto attraverso tre passaggi: Il dolore e la reazione – La ricostruzione – Il Progetto Casa Italia.

 

A proposito della ricostruzione egli sostiene: “…La ricostruzione dovrà avvenire nel modo più trasparente con l’aiuto di strutture che abbiamo voluto con forza come l’Autorità Anti Corruzione presieduta da Cantone ma anche con la massima trasparenza online. Ogni centesimo di aiuti sarà verificabile [……] “.

Come ricostruire?

Con il Progetto “Casa Italia”, un’ottima idea che richiede, oltre che le necessarie risorse, trasparenza, prevenzione, controllo da parte dei cittadini.

 

 

Cos’è il Progetto “Casa Italia”

 

Renzi ha dichiarato: “Questo è il senso del progetto Casa Italia che nei prossimi giorni presenterò a tutti i soggetti interessati, ai professionisti, ai rappresentanti di Comuni e Regioni, ai sindacati e alle associazioni di categoria, agli ambientalisti e ai costruttori. […..] In Casa Italia immagino di inserire non solo i provvedimenti per l’adeguamento antisismico, ma anche gli investimenti che stiamo facendo e che continueremo a fare sulle scuole, sulle periferie, sul dissesto idrogeologico, sulle bonifiche e sui depuratori, sulle strade e sulle ferrovie, sulle dighe, sulle case popolari, sugli impianti sportivi e la banda larga, sull’efficientemente energetico, sulle manutenzioni, sui beni culturali e sui simboli della nostra comunità”.

Per procedere come indica il Presidente del Consiglio è necessario realizzare anche il Portale web di “Casa Italia”.

Vediamo perciò come sarebbe il caso di procedere e quali requisiti rispettare per assicurare il successo all’iniziativa.

Come costruire il Portale web del Progetto “Casa Italia”

Il Portale web, ancor di più in questo caso,  non è solo una “infrastruttura tecnologica” per gestire dati e documenti, ma è soprattutto la “infrastruttura logica, funzionale e tecnologica” che permette di creare tutte le migliori condizioni per realizzare il Progetto “Casa Italia” come progetto trasparente, completo ed aggiornato nei dati e nei documenti, accessibile a tutti i cittadini, insomma uno strumento di controllo sulle attività e sulle risorse messe a disposizione per la ricostruzione.

Il Portale web quindi è necessario, ma proprio per questo deve essere progettato da chi si occupa non solo di informatica, ma soprattutto da chi si occupa di dati, informazioni e documenti; da chi sa di contratti e appalti pubblici; da chi sa maneggiare programmazione, gestione e controllo delle risorse; da chi ha piena consapevolezza delle esigenze di trasparenza e di prevenzione della corruzione; da esperti di protezione civile ed esperti di fenomeni sismici.

Quali norme per il Portale web di “Casa Italia”

 

Non c’è bisogno di nuove norme per farlo.

Le norme ci sono già da anni e sono, purtroppo, poco applicate.

Esse sono:

  1. Il Codice dell’Amministrazione Digitale (d.lgs. 82/2005 e successive modifiche, fino alle ultime modifiche ai sensi della Legge delega 124/2015) e le relative regole tecniche;
  2. Il Decreto legislativo 33/2013 (modificato dal d.lgs. 97/2016): Riordino della disciplina riguardante il diritto di accesso civico e gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni;
  3. Il Decreto legislativo 50/2016 (Codice dei contratti pubblici e delle procedure di appalti in attuazione di Direttive UE del 2014).

La legislazione citata permette di realizzare a norma il Portale web di “Casa Italia” e di implementarlo sistematicamente e tempestivamente.

 

 

Ecco i compiti imprescindibili del Portale web di “Casa Italia”

 

Il Portale web di “Casa Italia” deve rispettare:

  • I requisiti stabiliti dal Codice dell’Amministrazione Digitale per i siti web (art. 53): per l’accesso facile, per la facile consultazione, per fruire di informazioni e documenti validi, aggiornati, certi, completi.

La maggior parte dei siti pubblici non rispetta questi requisiti e quindi non si assicura la trasparenza dell’azione amministrativa.

Il Portale deve pertanto seguire una logica “opposta” a quella di buona parte dei siti attuali della Pubblica Amministrazione.

 

  • Le esigenze di trasparenza: realizzare il portale in attuazione del Decreto legislativo 33/2013 e successive modifiche ed in particolare in attuazione degli articoli da 1 a 9 (Principi generali della trasparenza; Conoscibilità; Accesso civico a dati e documenti; Qualità delle informazioni; Dati aperti e riutilizzo dei dati; Accesso alle informazioni pubblicate sui siti).

In particolare, il Portale deve pubblicare le informazioni relative ai contratti pubblici di lavori, servizi e forniture (art. 37); deve assicurare la pubblicità dei processi di pianificazione, realizzazione e valutazione delle opere pubbliche (art. 38); deve fornire dati, informazioni e documenti sull’attività di pianificazione e governo del territorio (art. 39); deve assicurare pubblicazione e accesso alle informazioni ambientali (art. 40). Infine deve offrire la possibilità reale e concreta di trovare agevolmente sul Portale web il nome e cognome del responsabile per la trasparenza (art. 43); spesso questi nomi o non ci sono per nulla o sono nascosti e quindi difficili da trovare.

 

  • L’obbligo di pubblicazione di tutti i dati, le informazioni e i documenti relativi agli appalti pubblici (d.lgs. 50/2016). Il decreto, se attuato bene, permette di pubblicare e conoscere tutto ciò che riguarda gli appalti pubblici rispetto a tutta la filiera procedimentale/documentale che dovrebbe essere totalmente (e nativamente) digitale ( 40, 44, 52, 53, 54-58, 212): tutte le fasi degli appalti (art. 54- 58) (dalle decisioni pubbliche alla pubblicazione dei bandi, ai lavori delle commissioni di aggiudicazione, all’attuazione dei progetti, alle risorse impegnate, ai risultati, ai collaudi (come ho già proposto da tanto tempo: collaudi registrati in audio video sui posti dove collaudare lavori, servizi, forniture e conservare/pubblicare i verbali digitali di collaudo con valore legale).

 

 

Conclusione

Il Progetto “Casa Italia” lanciato dal Presidente Matteo Renzi con la eNews 439 del 29 agosto 2016 è certamente una idea positiva.

Al Governo e a tutte le Amministrazioni competenti l’impegno a realizzare il Portale inteso come la “narrazione” permanente e trasparente della ricostruzione, per il superamento della tragedia di questi giorni e delle altre che l’hanno preceduta e con l’obiettivo della prevenzione e del riassetto del territorio.

Occorre tuttavia assicurarsi il rispetto di quei parametri prima citati, pena la riaffermazione di pratiche incoerenti, dispersive e costose, quando non patologiche, che potrebbero minare il progetto Casa Italia alla sua base.

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