Key4biz

Il profit fa ricca OpenAI, la sola idea dello scopo di lucro porta il valore a 157 miliardi di dollari

OpenAI, l’azienda dietro il fenomeno ChatGpt, ha completato un round di finanziamento da record, raccogliendo 6,6 miliardi di dollari da investitori e raggiungendo una valutazione di 157 miliardi di dollari. Come scrive il Wall Street Journal, questa operazione la rende la più grande nella storia del venture capital.

Il cambio di rotta da organizzazione no-profit a società for-profit ha attirato l’interesse di numerosi investitori, tra cui Thrive Capital (con un investimento di 1,25 miliardi di dollari), SoftBank, Nvidia, Fidelity Management e Microsoft, che già in passato aveva investito in OpenAI.

Un’ascesa inarrestabile

Questo successo finanziario riflette la crescente popolarità di ChatGpt, l’app di intelligenza artificiale di OpenAI, che ora vanta 250 milioni di utenti attivi settimanali e 11 milioni di abbonati paganti. L’aumento del numero di iscritti ha spinto l’azienda a considerare un aumento del prezzo dell’abbonamento, che potrebbe raggiungere i 22 dollari al mese entro la fine dell’anno e i 44 dollari al mese nei prossimi cinque anni.

Assente Apple

Manca un nome di spicco nella lista degli investitori di OpenAI: Apple. Sembra che il gigante tecnologico fosse in trattativa per un accordo di finanziamento, ma le negoziazioni non sono andate a buon fine. Con questa nuova iniezione di capitali, la startup (ma ancora senso chiamarla così?) si prepara a consolidare la sua posizione dominante nel campo dell’intelligenza artificiale generativa. L’azienda ha dichiarato che utilizzerà i fondi per la ricerca sull’IA e per aumentare la capacità di calcolo, elementi cruciali per lo sviluppo di modelli linguistici sempre più potenti e sofisticati.

Ma i manager scappano…

Tuttavia, la transizione verso un modello for-profit solleva interrogativi sul futuro dell’azienda e sulla sua missione iniziale di “garantire che l’intelligenza artificiale generale avvantaggi tutta l’umanità”. Nelle ultime settimane, tre figure chiave hanno annunciato la loro partenza: il Chief Research Officer, Bob McGrew, il VP of Research, Barret Zoph e, notizia ancora più clamorosa, il CTO, Mira Murati. Sarà interessante osservare come la società gestirà questo equilibrio tra obiettivi di profitto e responsabilità sociale nei prossimi anni.

Exit mobile version