Un caricabatterie universale in grado di funzionare con tutti gli smartphone e i dispositivi elettronici portatili in genere. Se venisse reso obbligatorio nell’Unione Europea non si accumulerebbero, come accade oggi, 51mila tonnellate l’anno di rifiuti elettronici, i vecchi caricatori. A chiederlo è il Parlamento Europeo, che ne discuterà questa sera in plenaria a Strasburgo con il commissario al Mercato Interno, il francese Thierry Breton.
Risoluzione in arrivo
Una risoluzione sulla materia verrà votata in una plenaria successiva. Già nel 2014 gli eurodeputati avevano chiesto che venisse previsto per legge un caricatore universale, e aveva chiesto alla Commissione di occuparsene. L’esecutivo Ue, cui spetta l’iniziativa legislativa, ha adottato l’approccio di “incoraggiare” l’industria, con scarsi risultati, dato che in commercio c’è tuttora una pletora di caricatori diversi, con standard differenti.
Gli eurodeputati hanno stigmatizzato le difficoltà dovute alle differenze fra i produttori che non hanno portato ad una omogeneizzazione ma hanno prodotto frammentazione. “La Commissione europea sostiene fortemente l’armonizzazione dei caricabatterie per i cellulari”, ha sottolineato il vicepresidente dell’esecutivo comunitario Maros Sefcovic. “Nel 2009, abbiamo avuto 30 soluzioni per la ricarica. Ora ci sono tre soluzioni principali. Nella discussione con il comparto industriale insistiamo sui seguenti obiettivi: convenienza del consumatore, sicurezza e interoperabilità e️ riduzione dei rifiuti elettronici”, ha aggiunto Sefcovic.
Accumulo di RAEE in casa
Quasi ogni famiglia nell’Ue, nota il Parlamento, ha accumulato vecchi caricabatterie, per un peso che – secondo alcune stime – si aggira sulle 51mila tonnellate ogni anno.
Già nei mesi scorsi gli eurodeputati avevano avanzato la proposta di un caricabatterie universale nella Ue, per superare la frammentazione tecnologica. Dopo più di un decennio di regolazione fai-da-te, la sovrabbondanza di caricatori è ormai un aspetto comune a tutte le famiglie che pesa sui consumatori e danneggia l’ambiente.
Diversi accordi in passato
Di fatto, i diversi accordi e memorandum siglati dai principali produttori fra cui Samsung, Apple e Nokia non sono riusciti a superare la frammentazione.
In particolare, Apple continua a muoversi in autonomia realizzando caricabatterie brandizzati incompatibili con il resto dei device sul mercato.
La Commissione Ue sta lavorando ad una valutazione d’impatto e ad un’auspicabile regolamentazione dei caricabatterie per smartphone, per abbattere i costi e l’inquinamento elettronico.
Renderli obbligatori
Ma servono passi più decisi e concreti in questa direzione, rendendo obbligatorio a breve un caricatore universale valido per tutti i paesi della Ue.
C’è da dire che se ne parla da almeno 10 anni e che finora non ci sono stati progressi in questo senso perché nessun produttore vuole rinunciare al suo caricatore particolare, da inserire direttamente nella confezione del device.
I vantaggi del caricabatterie unico
Secondo i calcoli dell’ITU – l’agenzia ONU che si occupa di tlc – disporre di un unico dispositivo per qualsiasi telefonino consentirebbe un risparmio del 50% del consumo di energia in stand-by e la potenziale eliminazione di 51 mila tonnellate di ‘doppioni’ estremamente inquinanti se non smaltiti correttamente, oltre alla riduzione di 13,6 tonnellate di emissioni di gas serra ogni anno. Senza contare la ‘semplificazione’ per gli utenti, che non sarebbero più costretti a cambiare inutilmente caricatore per ogni cellulare acquistato.