Il Parlamento Ue approva il nuovo Patto di stabilità, ma l’Italia non lo vota
Il nuovo Patto di stabilità e crescita è all’ultimissimo miglio prima di entrare in vigore e ha incassato, a Strasburgo, il via libera definitivo del Parlamento Ue. Il testo cambia le regole della governance economica mantenendo da un lato i parametri del 3% e del 60% per il deficit e per il Pil ma concedendo dall’altro dei piani di rientro più graduali per i Paesi ad alto debito. Ai partiti italiani, tuttavia, il compromesso raggiunto lo scorso 21 dicembre dai Ministri dell’Economia dei 27 non è bastato e solo 4 eurodeputati italiani hanno votato a favore: il centrodestra, in blocco, si è astenuto, così come il Pd, il M5S e i Verdi hanno votato contro. Ad approvare il testo chiave del Patto, il cosiddetto braccio preventivo con i nuovi parametri di bilancio, tra gli italiani sono stati Herbert Dorfmann e Lara Comi del Ppe, Marco Zullo e Sandro Gozi di Renew. Il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che a dicembre aveva dato il suo placet all’intesa raggiunta sulla spinta franco-tedesca, era stato avvertito della posizione della maggioranza.
“Le forze di governo hanno sfiduciato Giorgetti”, è stato l’attacco di Giuseppe Conte. “L’astensione del centrodestra è clamorosa, il Governo è stato sconfessato”, ha incalzato il capodelegazione dei Dem Brando Benifei. “Abbiamo unito la politica italiana”, ha scherzato il Commissario agli Affari Economici Paolo Gentiloni mentre Carlo Calenda ha osservato che “Andava votato dopo le Europee”. Le nuove regole sono chiamate all’ultima ratifica il 29 aprile, in occasione della riunione dei Ministri dell’Agricoltura e se nessuno si opporrà, saranno realtà. “Il nuovo Patto non è perfetto ma è un buon compromesso”, ha spiegato Gentiloni vedendo, per l’Italia, il bicchiere mezzo pieno.
Il nuovo Patto cerca infatti di mantenere dei parametri rigidi per il rientro dal debito e dal deficit, introduce sul deficit la soglia dell’anticrisi dell’1,5% del Pil ma concede qualcosa a Paesi come Italia, Belgio, Grecia, Francia o Spagna, che hanno debiti elevati: i Governi potranno concordare con Bruxelles un piano di rientro che va da 4 a 7 anni in cambio della messa in campo di riforme per crescita e conti sostenibili. Il taglio annuale del debito, per chi è sopra la soglia del 90% del Pil, resta dell’1% annuo. Sul deficit, i Paesi che sforano il 3% sono chiamati ad una riduzione dello 0,5% annuo ma con un periodo transitorio che arriva fino al 2027 e nel quale la percentuale potrà essere ridotta. L’approvazione del Patto, dopo la crisi del Covid e lo scoppio della guerra in Ucraina, riporta tuttavia l’Ue a una situazione di normalità e per l’Italia non è una buona notizia. Il 19 giugno l’Ue deciderà sulle procedure per disavanzo: “Guardando ai dati Eurostat si può avere un’anticipazione della potenziale decisione”, ha spiegato Gentiloni sottolineando, tuttavia, che tale decisione verrà presa solo a giugno. Ovvero, dopo le Europee. L’Italia, con il 7,4% del deficit appena certificato dall’Eurostat, è ad altissimo rischio.
Rinviato il bonus tredicesime, il decreto non va in Cdm
Il Governo prende tempo sul bonus tredicesime. Il decreto legislativo sulla revisione dell’Irpef e dell’Ires che dovrebbe contenere la misura salta dall’ordine del giorno del Cdm; le motivazioni del rinvio non sono state ufficializzate. Il provvedimento figurava tra le misure inserite nell’ordine del giorno del pre-cdm, ma è uscito a sorpresa dalla convocazione. Dal Mef spiegano la necessità di avere più tempo per revisionare un decreto complesso. Nelle diverse versioni circolate nelle ultime ore la norma più di impatto avrebbe riguardato il bonus tredicesime. Nell’ultima bozza il bonus si configura come “un’indennità” fino a 100 euro ai lavoratori dipendenti con reddito fino a 28mila euro e con coniuge e almeno un figlio a carico.
Proprio “a causa della limitatezza delle risorse disponibili” la misura sarebbe limitata al 2024, nell’attesa dell’introduzione strutturale di un regime fiscale sostitutivo sulle tredicesime per i lavoratori dipendenti. L’ammontare dell’indennità sarà definita da un decreto del Mef da adottare entro il 15 novembre. Anche le coperture sono rimandate all’autunno: le risorse arriveranno dalle maggiori entrate attese dal concordato preventivo biennale per le partite Iva, ancora tutte da contabilizzare. Nella bozza del decreto si prevedeva un incremento fino a 80 euro, da corrispondere nella tredicesima, del bonus già previsto per i lavoratori dipendenti con reddito fino a 15mila euro, senza specifiche sul nucleo familiare. Questa versione è stata stoppata dal Governo: “Le bozze che circolano in queste ore su alcuni organi di stampa non corrispondono al vero”, avvertiva in una nota il viceministro dell’Economia Maurizio Leo.
Il decreto, il tredicesimo attuativo della delega fiscale, nelle bozze si compone di 20 articoli e si propone di avviare la revisione delle imposte su diversi redditi, dai terreni ai lavoratori dipendenti, dagli autonomi ai redditi d’impresa. Tra le novità allo studio, il ritorno nel 2025 della tassazione al 10% sui premi di risultato (entro il limite di 3mila euro lordi), che quest’anno, come già nel 2023, beneficiano di un’aliquota ridotta al 5%. Lo stesso regime dovrebbe essere applicato alle somme erogate sotto forma di partecipazione agli utili dell’impresa. Per i lavoratori dipendenti si studia anche un restringimento dell’applicazione della rendita integrativa temporanea anticipata (Rita): dal 2025 l’anticipo si potrà avere solo se la cessazione del rapporto di lavoro dipende da cause diverse dal raggiungimento dei requisiti pensionistici.
L’opposizione attacca sul caso Scurati e chiede chiarezza alla Meloni
La mancata partecipazione di Antonio Scurati alla trasmissione di Serena Bortone Che Sarà, in onda su Rai3, provoca ancora divisioni tra i partiti e accuse di censura su Viale Mazzini, mentre il caso approda in Cda in attesa di conoscere le valutazioni sull’istruttoria avviata dai vertici. L’opposizione chiede una presa di posizione netta anche alla premier Giorgia Meloni, che tutti i gruppi invitano a intervenire in aula alla Camera per chiarire se ci sia stata una qualche interferenza da parte del Governo, ma anche, in vista del 25 aprile, per esprimere la condanna del fascismo. In serata il caso è finito in Commissione di Vigilanza, con la richiesta, avanzata dal capogruppo del Pd Stefano Graziano, di audizione del direttore Approfondimento Rai Paolo Corsini e di Serena Bortone.
Alla richiesta, che è stata appoggiata da tutta l’opposizione, si sono opposti i partiti di maggioranza; si voterà questa mattina. Il capogruppo di Fdi alla Camera Tommaso Foti esclude che sia stato il contenuto del monologo, con le critiche alla premier, ad aver impedito la lettura in diretta. “Prima di arrivare a conclusioni è doveroso ascoltare le persone convocate in Vigilanza”, sottolinea, riferendosi all’audizione dei vertici Rai in programma l’8 maggio. Nessuna censura, è la tesi espressa anche da Meloni, ma solo problemi legati alle richieste economiche dello scrittore. Le opposizioni, come era da aspettarsi, sono sulle barricate e chiedono, con insistenza, una presa di posizione più netta dalla Premier.
Alla Camera
Dopo che ieri ha approvato la proposta di legge per la partecipazione popolare alla titolarità di azioni e quote delle società sportive, l’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 9.00 per la discussione sul Documento di economia e finanza 2024 (DEF) Come di consueto alle 15.00 svolgerà le interrogazioni a risposta immediata.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari costituzionali, si confronterà sugli oltre 2400 emendamenti alla pdl sull’autonomia differenziata. Con la Giustizia, dibatterà sul ddl governativo per il rafforzamento della cybersicurezza nazionale e sui reati informatici. La Giustizia esaminerà la pdl di modifica del Codice penale, del Codice di procedura penale, dell’ordinamento giudiziario e del Codice dell’ordinamento militare e svolgerà delle audizioni sulla pdl per la concessione della liberazione anticipata e alcune sulla pdl di delega al Governo per l’efficienza del processo.
La Esteri proseguirà il ciclo di audizioni sulle tematiche relative alla proiezione dell’Italia e dei Paesi europei nell’Indo-pacifico, esaminerà la risoluzione sulla creazione di un nuovo corridoio infrastrutturale India-Medio Oriente-Europa e, con la Difesa, dibatterà sulla Relazione analitica sulle missioni internazionali in corso e sullo stato degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, riferita all’anno 2023, anche al fine della relativa proroga per l’anno 2024 e sul ddl per il controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento.
La Finanze, con la Lavoro, esaminerà la pdl sulla partecipazione dei lavoratori al capitale, alla gestione e ai risultati dell’impresa, la pdl per la proroga dell’imposta straordinaria sull’incremento del margine d’interesse e di destinazione dei proventi in favore dei titolari di mutui per l’acquisto o la ristrutturazione di abitazioni, la pdl per la devoluzione allo Stato delle opere non amovibili alla cessazione delle concessioni di aree del demanio marittimo e riprenderà le audizioni sui fenomeni di evasione dell’IVA e delle accise nel settore della distribuzione dei carburanti.
La Cultura esaminerà la pdl per l’istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale, la pdl per la partecipazione delle persone con disabilità a pubblici spettacoli o a manifestazioni di intrattenimento o di carattere sportivo, la pdl per il sostegno e la valorizzazione del Pistoia Blues Festival e per la realizzazione del Festival Internazionale Time in Jazz, la pdl per la realizzazione del Monteverdi Festival di Cremona e la pdl in favore dell’Associazione Arena Sferisterio – Teatro di tradizione, per l’organizzazione del Macerata Opera Festival.
La Ambiente proseguirà il ciclo di audizioni sulle pdl per la gestione delle emergenze di rilievo nazionale e la ricostruzione post-calamità e dibatterà sulla pdl per la gestione e la salvaguardia della laguna di Orbetello. Con la Attività Produttive si confronterà sulle proposte di nomina del Direttore e dei componenti della Consulta dell’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione (ISIN). La Attività Produttive si confronterà sul documento conclusivo sull’intelligenza artificiale in relazione al sistema produttivo italiano, ascolterà i rappresentanti dell’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA) sulle procedure informative indirizzate ai consumatori in relazione al passaggio dal mercato tutelato a quello libero dell’energia elettrica ed esaminerà lo schema di decreto legislativo recante semplificazione dei controlli sulle attività economiche.
La Lavoro svolgerà delle audizioni sulle pdl per la riduzione dell’orario di lavoro. La Affari Sociali si confronterà sulla pdl per il sostegno finanziario del Servizio sanitario nazionale (Ssn) in attuazione dei princìpi di universalità, eguaglianza ed equità. La Agricoltura esaminerà le pdl per la promozione e la valorizzazione dei prodotti e delle attività dei produttori di birra artigianale e le pdl per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio.
Al Senato
Dopo che ieri ha approvato definitivamente il decreto Pnrr, l’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi alle 10.00 per il confronto sul Documento di economia e finanza (Def).
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali proseguirà l’esame del ddl costituzionale sul premierato. La Giustizia, con la Finanze, dibatterà sullo schema di decreto legislativo per la revisione del sistema sanzionatorio tributario. La Esteri e Difesa dibatterà sulla ratifica di un trattato tra Italia e Algeria sull’estradizione, sul programma denominato “Data Center” e sul programma denominato “Potenziamento delle capacità di demilitarizzazione del Centro tecnico logistico interforze (CETLI) NBC di Civitavecchia”. Infine, esaminerà la risoluzione sulla tutela delle posizioni fiscali dei lavoratori frontalieri esclusi dalle liste dei Cantoni Ticino, Grigioni e Vallese. La Politiche dell’Ue dibatterà l’Atto Ue sui servizi di sicurezza gestiti e quello sul quadro di sostegno per il trasporto intermodale di merci.
La Finanze proseguirà il confronto sul ddl sulle agevolazioni fiscali in edilizia. La Cultura esaminerà i ddl per l’accesso ai corsi di laurea magistrale in medicina e chirurgia. La Ambiente e Lavori Pubblici si confronterà sulle proposte di nomina del Direttore e dei componenti della Consulta dell’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione (ISIN). La Affari Sociali esaminerà l’atto Ue per l’istituzione del bacino dei talenti dell’Ue, il ddl per la tutela persone affette da patologie oculari cronico-degenerative, il ddl sulla tutela della salute mentale, il ddl relativo ai disturbi del comportamento alimentare e il ddl per l’inserimento lavorativo delle persone con disturbi dello spettro autistico.