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Fino a 171 euro di aumenti ma la busta paga rimarrà congelata fino a novembre 2022
Lo stipendio degli infermieri, secondo le cifre della bozza del nuovo contratto dei lavoratori del comparto sanità, aumenterà da un minimo di 54 euro a un massimo di 171. Mercoledì 15 giugno 2022 è stata firmata l’intesa definitiva tra Aran e i sindacati. Una buona notizia se non fosse che l’aumento in busta paga non arriverà prima del via libera della Corte dei conti. Questo vuol dire che potrebbero passare mesi (ma anche anni) prima di vedere l’aumento di salario sul cedolino, i sindacati individuano almeno novembre 2022. Esempi di ritardi eccellenti non mancano: uno su tutti il rinnovo del contratto del personale non dirigente alle dipendenze della Presidenza del Consiglio dei Ministri relativo al triennio 2016-2018 che nonostante la firma finale dell’8 aprile 2022, dopo tre anni di ritardi, non è ancora diventato operativo.
In Italia un infermiere guadagna in media 27.383 euro all’anno
Ma al momento in Italia quanto guadagna un infermiere? Lo stipendio medio si aggira sui 27.382 euro lordi all’anno. Una cifra a cui vanno aggiunte varie indennità certo, come quelle per i turni notturni e gli straordinari o per la terapia intensiva e le sale operatorie ma che è tra le più basse sia in Europa sia nei Paesi extra Ue, come si può vedere dal grafico in apertura. Hanno stipendi più bassi degli infermieri italiani solo gli infermieri della Lituania, 23mila euro all’anno, e della Slovacchia 22mila all’anno.
Sanità, tutte le novità introdotte dal nuovo contratto
Gli incrementi salariali del nuovo Ccnl della sanità sono composti da:
- Aumento dello stipendio base, da un minimo di 54 per gli ausiliari a un massimo di 98 per gli infermieri specializzati.
- Indennità di specificità infermieristica (una quota corrisposta in base al profilo professionale) e che parte da un minimo di 23,24 euro per gli ausiliari e che arriva fino a 103,29 euro per i tecnici sanitari di radiologia medica.
- L’indennità da Covid, prevista dalla Legge di bilancio 2020 del Governo Conte-bis ma ancora non erogata e che prevede un extra mensile che oscilla da 62,81 a 72,79 euro.
Le categorie e i livelli con cui è diviso l’inquadramento del personale infermieristico sono 38. Nel grafico qui sotto lo stipendio fissato dall’ultimo Ccnl (2016-2018) che va da un minimo di 17.157 euro lordi all’anno per gli ausiliari e arriva fino a 30.861,42 per un infermiere specializzato.
Nuovo ordinamento professionale della sanità, ecco cosa cambia
Per il nuovo contratto delle professioni infermieristiche la Legge di Bilancio 2022 ha messo sul tavolo 241,5 milioni: 63 milioni per l’indennità del personale assegnato ai servizi di pronto soccorso, 51 milioni per il trattamento accessorio (somme riconosciute sulla base di parametri differenti, quali l’anzianità, specifiche mansioni o tipologie lavorative) e 127,5 milioni per il nuovo ordinamento professionale interessato da importanti novità, ecco quali:
- Basterà la laurea triennale e non più quella magistrale (come nelle precedenti versioni del contratto) per accedere a incarichi e posizioni organizzative.
- Viene introdotta una nuova area del personale detta “di elevata qualificazione”, lo scalino tecnico immediatamente precedente alla dirigenza.
- Vengono introdotti i “differenziali stipendiali” in sostituzione delle “progressioni verticali”, le cifre collegate a questo promozioni vanno da un minimo di 500 euro a un massimo di 1000 in base all’inquadramento contrattuale.
Sanità, come funzionano le nuove progressioni economiche: ecco i differenziali stipendiali
Secondo il meccanismo già costruito per ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici delle funzioni centrali il nuovo Ccnl della sanità prevede l’inserimento dei differenziali stipendiali, ecco come funzionano:
- Sono destinati ai lavoratori e alle lavoratrici che negli ultimi 3 anni non abbiano beneficiato di alcuna progressione economica.
- Rappresentano un premio per i dipendenti che non abbiano subito multe o rimproveri scritti per negligenza o insufficiente rendimento sulla base dei compiti assegnati.
- Si potranno conseguire fino a un massimo di 7 progressioni stipendiali nel corso della vita lavorativa.
Quanto guadagna un infermiere in Europa
Per poter tracciare una panoramica generale sullo stipendio base di un infermiere a livello europeo dobbiamo tener conto delle ultime statistiche dell’OECD (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico). La retribuzione è molto bassa nei Paesi dell’Europa Centrale e questo spinge molti infermieri a migrare in altri paesi dell’Ue. Ad esempio, come si vede nel grafico sopra, in Lussemburgo lo stipendio degli infermieri arriva alla cifra record di 83.274. La media europea invece si attesta sui 40.513,03.
Quanto guadagna un infermiere negli altri Paesi
E fuori dall’Unione Europea quanto guadagna un infermiere? In questo caso sono gli Stati Uniti la “terra promessa” per gli infermieri in cerca di guadagni maggiori. Qui infatti in un anno un infermiere guadagna mediamente 79,400 dollari. Lo stipendio è ben più basso, invece, in Canada (57.700 dollari annui), Costa Rica (56.600 dollari), in Messico (29.400 dollari).
Come diventare infermiere
Ma come si diventa infermiere? Per diventare un infermiere bisogna conseguire una laurea triennale in infermieristica o in infermieristica pediatrica, superare l’esame di stato previsto e iscriversi all’ordine professionale. Solo dopo aver superato questi tre step indispensabili si otterrà l’abilitazione all’esercizio della professione sanitaria di infermiere o infermiere pediatrico.
Come iscriversi ai corsi di laurea in infermieristica
I corsi di laurea in infermieristica sono ad accesso programmato e il numero di posti disponibili viene definito ogni anno dal Miur (Ministero dell’Istruzione). Pertanto, gli aspirati studenti devono prima superare il test di ammissione, che prevede generalmente una serie di domande di fisica, matematica, logica, cultura generale, chimica. È, ovviamente, altrettanto fondamentale che lo studente abbia già conseguito il diploma di scuola secondaria superiore.
Al termine del percorso di studio lo studente deve svolgere un tirocinio professionale e successivamente sostenere l’esame di stato. Solo il superamento di questo esame consentirà di poter lavorare come infermiere nelle varie strutture private o pubbliche, previa iscrizione all’albo professionale.
Fonte: Oecd-Aran
I dati si riferiscono al: 2018-2021
Ultimo aggiornamento giugno 2022