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Il Mise si riorganizza, ridefiniti ambiti di competenza e funzioni

E’ stato approvato dal Consiglio dei ministri il DPCM relativo al nuovo regolamento di organizzazione del Ministero dello Sviluppo economico che ridefinisce gli ambiti di competenza e le funzioni amministrative di una struttura che ha il compito di pianificare e determinare la politica industriale e di rilancio del Paese.

La trasformazione industriale, tecnologica e ambientale è un processo che necessita, infatti, di ascolto, di risposte, di soluzioni e proposte innovative nei numerosi ambiti in cui si articola quotidianamente l’azione del Mise: l’industria, l’innovazione, le PMI, gli incentivi alle imprese, le startup, le cooperative, la tutela della proprietà industriale, del made in Italy e dei consumatori, la concorrenza e il mercato, i servizi e le tecnologie di comunicazione, la sicurezza informatica.

Una delle principali novità contenute nel regolamento è la costituzione di una nuova Direzione generale, voluta fortemente dal ministro Giorgetti, dedicata alla riconversione industriale e alle grandi filiere produttive, che si occuperà tra l’altro di aerospazio, difesa, crisi d’impresa e amministrazioni straordinarie. L’obiettivo prioritario sarà quello di definire e attuare politiche e programmi finalizzati a processi di reindustrializzazione di aree e settori strategici che rappresentano il cuore pulsante dell’economia del Paese come l’automotive, la siderurgia e il tessile.

La seconda novità si riferisce invece all’istituzione di una Direzione generale dedicata all’innovazione e alle piccole e medie imprese, che rappresentano la spina dorsale del sistema produttivo nazionale. In questo ambito rivestiranno particolare importanza, l’elaborazione e attuazione di politiche per lo sviluppo e la competitività, la ricerca, il trasferimento tecnologico, tecnologie digitali, promozione delle catene del valore strategiche, startup, industria alimentare e made in italy, la sostenibilità ambientale.

Con il riassetto organizzativo del Mise si compie un primo passo che mira a rafforzare gli strumenti a disposizione del ministro per intervenire sulle politiche delle numerose materie di competenza del Dicastero attraverso una governance che, oltre alle 9 direzioni generali e gli Uffici di diretta collaborazione del vertice politico, si avvarrà del coordinamento del Segretario generale.

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