Il ministro Vittorio Colao in visita al Campus Aruba
Il ministro per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale, Vittorio Colao, ha fatto visita al Global cloud data center di Aruba a Ponte San Pietro (BG), con i suoi 200 mila m² di superficie ancora tra i campus più grandi d’Italia.
Ad accompagnare il ministro c’era l’amministratore delegato di Aruba, Stefano Cecconi, che ha mostrato i lavori in corso d’opera dei due nuovi data center del campus, il Data center B e C (DC-B e DC-C), caratterizzati – come tutto il resto – dall’impiego massiccio di fonti energetiche rinnovabili e da elevati livelli di efficienza e cybersicurezza.
L’area può contare su 60 MW di potenza, prodotti in modalità autonoma grazie ad impianti fotovoltaici ed idroelettrici.
Tutti gli impianti sono stati progettati e costruiti per soddisfare ed eccedere i massimi livelli di resilienza previsti dal livello Rating 4 (former Tier 4) di ANSI/TIA 942-B-2017. All’interno del Data Center IT3 è possibile scambiare traffico con tutti gli operatori presenti al Milan Internet eXchange di Milano, grazie al Point of Presence di MIX.
Data center alimentati da energia pulita e sicuri
Il DC-B disporrà di una potenza di 9 MW, ripartita tra tre grandi sale. Il DC-C, invece, sarà un data center multipiano, con 4 sale dati poste su due livelli ed una potenza a regime di 8 MW.
I lavori del DC-B saranno ultimati entro la prima metà del 2021, mentre quelli relativi al DC-C entro la prima metà del 2022.
Questi due nuovi moduli del Global cloud DC di Aruba andranno ad affiancarsi al Data Center A, oggetto della visita di Colao, che dispone di 12 MW ed è ormai quasi a pieno regime.
Gli elementi sostenibilità e sicurezza sono certamente le due voci principali del Campus Aruba, che lavora ormai su infrastrutture sempre più “green by design”.
Per garantire il massimo dell’efficienza e della sostenibilità ambientale, l’azienda attinge energia pulita direttamente dalle turbine idroelettriche, come quella nuova sul fiume Brembo e localizzata all’interno dell’area, dal potenziamento dell’impianto fotovoltaico e del sistema geotermico, che sfrutta l’acqua di falda per il raffreddamento delle sale dati.