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Il mercato dell’AI raggiungerà quasi 1 trilione di dollari entro il 2027 ma con il rischio di una crisi di approvvigionamento

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La domanda di sistemi AI più grandi e di data center con maggiore capacità, alimentata dalle imprese e dai governi per migliorare l’efficienza operativa, sta crescendo così velocemente da mettere a dura prova le catene di approvvigionamento, soprattutto per i componenti essenziali come i chip.

Generative AI Insights è la rubrica curata da Recomb, il think tank dedicato all’esplorazione dell’impatto e del potenziale dell’AI generativa in vari aspetti della vita umana. Recomb studia l’AI generativa da tutte le angolazioni: professionale, etica, tecnica, legale, economica, ambientale, sociale, educativa e culturale. Per leggere tutti gli articoli della rubrica Generative AI Insights su Key4biz clicca qui..

Il mercato globale dei prodotti legati all’AI sta crescendo rapidamente e si prevede che raggiungerà fino a 990 miliardi di dollari entro il 2027, secondo un rapporto della Bain & Co. Questo incremento, che include servizi e hardware legati all’AI, sarà guidato da una crescita annuale del 40%-55%, portando il settore dai 185 miliardi di dollari dello scorso anno a una cifra compresa tra i 780 e i 990 miliardi di dollari.

La domanda di sistemi AI più grandi e di data center con maggiore capacità, alimentata dalle imprese e dai governi per migliorare l’efficienza operativa, sta crescendo così velocemente da mettere a dura prova le catene di approvvigionamento, soprattutto per i componenti essenziali come i chip.

Bain avverte che l’aumento della richiesta di semiconduttori, personal computer e smartphone potrebbe provocare una carenza di forniture. Inoltre, i costi per espandere i data center potrebbero aumentare drammaticamente, passando da 1-4 miliardi di dollari attuali a cifre comprese tra 10 e 25 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni.

Paesi come Canada, Francia, India e Giappone stanno investendo miliardi per sovvenzionare l’AI sovrana, sviluppando infrastrutture nazionali per gestire i dati in modo autonomo, ma il processo sarà lungo e costoso.

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Blackstone conferma un investimento di 13 miliardi di dollari in Gran Bretagna per un centro dati AI

La società di private equity statunitense Blackstone ha confermato un investimento di 10 miliardi di sterline (circa 13,3 miliardi di dollari) per la costruzione di un centro dati dedicato all’intelligenza artificiale (AI) nel nord-est dell’Inghilterra.

L’annuncio è stato confermato dall’ufficio del Primo Ministro britannico, Keir Starmer, durante la sua visita a New York. Il progetto, che prenderà il via l’anno prossimo, creerà 4.000 posti di lavoro, di cui 1.200 saranno legati direttamente alla costruzione del sito.

I centri dati, noti per il loro elevato consumo energetico, rappresentano un’area di crescita per gli investitori, mentre altri settori immobiliari hanno sofferto le conseguenze economiche della pandemia. Il sito scelto, a Blyth, Northumberland, era precedentemente destinato a una fabbrica di batterie elettriche, un progetto fallito dopo il collasso di Britishvolt lo scorso anno.

Oltre alla costruzione del centro dati, Blackstone contribuirà con 110 milioni di sterline a un fondo locale per migliorare le competenze professionali e le infrastrutture di trasporto della zona. Questo investimento rappresenta un importante impulso economico per la regione e sottolinea l’interesse crescente verso le infrastrutture legate all’AI.

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L’esercito statunitense utilizza l’AI per rafforzare i numeri del reclutamento

L’esercito degli Stati Uniti, afflitto da carenze nel reclutamento, ha iniziato a utilizzare l’AI per migliorare il processo di selezione dei nuovi candidati. Durante un webinar dell’Associazione dell’Esercito degli Stati Uniti, il Maggior Generale Johnny Davis ha presentato uno strumento chiamato ‘Recruit 360’, attualmente in fase di test in cinque città.

Questo sistema analizza oltre 30 milioni di file di candidati utilizzando 1.700 variabili per individuare le persone più propense a unirsi alle forze armate, riducendo così la necessità di contattare a freddo giovani di 18 anni senza alcun interesse.

Il reclutamento è un problema noto per l’esercito, che l’anno scorso ha registrato un deficit di 41.000 reclute, metà delle quali appartenenti all’esercito. Inoltre, solo il 23% degli americani di età compresa tra i 17 e i 24 anni è idoneo al servizio, a causa di problemi di salute, abuso di sostanze o comportamenti inappropriati.

L’AI potrebbe dunque fornire un valido supporto per identificare i migliori candidati, risolvendo almeno in parte queste difficoltà. Tuttavia, rimangono dubbi su come vengano raccolti i dati sui potenziali reclute e sull’effettiva efficacia di questa tecnologia.

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