La Rete, con i comportamenti che emergono e con i linguaggi che prevalgono, ha il pregio di far riaffiorare come un fiume carsico formati che appaiono desueti.
È il caso delle newsletter che negli ultimi mesi sono ritornate in auge nonostante l’abuso che se ne è fatto da parte delle grandi piattaforme e-commerce.
Proprio in conseguenza dell’abbondanza di informazioni che circolano sui social media, infatti, le newsletter infatti hanno il pregio di prestarsi ad una curation di ciò di cui si è più parlato con il tempo e lo spazio adeguato al ragionamento ed all’approfondimento.
“La moda, il sabato mattina” di Federica Salto è un esempio di questo approccio ed il suo successo è dato sia dalla qualità di ciò che pubblica sia dalla raccolta di link e spunti che invita a leggere nei giorni successivi.
In questa prospettiva, la newsletter può essere uno dei valori aggiunti dell’abbonamento ai quotidiani ed ai magazine online oltre al terreno di gioco di nuovi creatori di contenuti sia in ambiti professionali che in relazione a interessi personali e individuali.
Questa è la ragione per cui piattaforme importanti come Linkedin ha introdotto la possibilità per gli utenti più seguiti e attivi di essere presenti sulla propria rete anche in questa forma dimostrando che così come la TV non ha cancellato la radio, anche i social non hanno eliminato le newsletter. Ma in entrambi casi, ciascun media ha trasformato l’altro.