La pubblicazione del pezzo di Michele Mezza ‘BreakingDigital. Il golpe del Bosforo sventato da Pollicina’ apre il dibattito sul ruolo di cellulari e soluzioni mobile a partire dall’appello di Erdogan via Skype. Ecco l’intervento di Toni Muzi Falconi, già fondatore della FERPI e docente alla NYU di New York. Il dibattito avviato da PollicinAcademy, il centro di ricerca sugli alfabeti del mobile presieduto da Michel Serres e diretto da Michele Mezza, per ragionare sui comportamenti e i meccanismi della transizione dei linguaggi digitali in modalità mobile.
Se pensiamo all’intensità, alla ferocia e alla caparbietà dell’uso del mobile come strumento e canale strategico di lotta armata e di terrorismo dell’Isis (ma per quel poco che ne sappiamo suppongo che abbiano imparato dai foreign fighters, americani e inglesi che, a loro volta hanno imparato dai rispettivi servizi) penso che la vicenda turca abbia ancora un certo sapore amatoriale, pur nella grettezza e nella pervicace nefandezza di Erdogan.
In un viaggio del 2014 a Istanbul incontrai uno dei più ascoltati consiglieri del Sultano il quale mi confidò che sarebbe andato in esilio, preannunciandomi le nefandezze cui abbiamo dopo assistito.
Un po’ più di un anno fa (2015) avevo incontrato a New York il capo di una società di consulenza di governi occidentali e un esperto di terrorismo della polizia di New York, in merito ad un incarico per una Ong di moderati islamici, teso a comprendere come l’Isis agisse in rete per attirare, orientare e reclutare giovani di 12 ai 16 anni.
Fu lì che compresi – da vecchietto che ancora oggi usa il mobile per…. telefonare – quanto insidioso fosse il richiamo di questa modalità, che in qualche modo è più relazionale che comunicativa… e da esperto e cultore di sistemi di relazione ho cominciato a capire che avrebbero vinto loro, almeno in Europa e che qualsiasi tentativo tradizionalmente filo-mainstream-media (rete ormai inclusa) di ‘shift the public discourse towards moderate Islam’ che avevo intrapreso insieme ad altri…sarebbe miseramente fallito, come in effetti accadde.