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‘Il Golden Power anche alla rete 5G’, oggi decide il Governo

Il Golden Power anche per il 5G. A due giorni dalla firma del Memorandum of understanding che l’Italia si appresta a firmare venerdì 22 marzo con il presidente cinese Xi Jinping in visita a Roma, il Consiglio dei ministri di oggi (convocato alle ore 14 è stato sospeso e riprenderà alle 18:30) varerà nuovi indirizzi sul Golden power, la facoltà governativa di salvaguardare l’interesse nazionale: sarà esteso anche alle tecnologie 5G. La norma Golden Power consente al Governo italiano di esercitare nei confronti dei colossi Tlc i poteri speciali che consentono di blindare una società qualora sia in pericolo l’interesse nazionale.

Il Golden Power anche per il 5G, la richiesta della Lega

La richiesta arriva dalla Lega, che l’ha annunciato ieri sera in una nota: “nelle ultime settimane il governo, condividendo la crescente preoccupazione in termini di cybersecurity da parte della comunità internazionale inclusi USA, G7 e la stessa Commissione europea ha lavorato all’ampliamento del Golden Power con particolare riferimento allo sviluppo della tecnologia 5G”.

Il comunicato che annuncia la misura, fortemente voluta dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, il leghista Giancarlo Giorgetti, sottolinea che “la rete 5G sarà la struttura portante della nostra infrastruttura digitale” e dunque “la norma estende l’obbligo di notifica già previsto” dal Dl 21 del 2012 “anche agli acquisti da parte di imprese, pubbliche o private, aventi ad oggetto beni o servizi relativi alla progettazione, alla realizzazione, alla manutenzione ed alla gestione delle reti di comunicazione elettronica basate sulla tecnologia 5G, quando posti in essere con soggetti esterni all’Unione europea”

Infine la nota della Lega scritta da Palazzo Chigi si conclude precisando che “tecnicamente si è quindi definito con norma un ambito di applicazione specifico del Golden power aggiungendo la nuova fattispecie applicativa agli acquisti”.

Il provvedimento sarà incluso nel cosidetto «decreto Brexit», quello che dovrebbe evitare gli effetti destabilizzanti sul sistema finanziario di un’uscita senza accordo della Gran Bretagna dall’Unione. Dunque, il decreto coglie l’occasione per estendere anche alle tecnologie 5G la salvaguardia sulle imprese di interesse nazionale. 

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