Dopo le tensioni elettorali dei giorni passati, Stati Uniti d’America e il resto del mondo iniziano a conoscere meglio Joe Biden, il vincente della sfida con Trump per le presidenziali 2020.
Oltre alle frasi di rito, Biden ha rilasciato ai media alcune dichiarazioni relative al lavoro da fare, una volta che avrà ufficialmente preso posto alla Casa Bianca.
Nei primi fatidici 100 giorni, lo staff di Biden affronterà certamente il tema della pandemia di Covid-19, con la formazione di una task force dedicata e lo studio di una strategia nazionale per lanciare una campagna di tamponi a tappeto, per garantire il vaccino gratuito e fornire a tutti i dispositivi individuali di protezione.
Biden Presidente green?
Per il rilancio dell’economia americana, invece, Biden punta dritto alle soluzioni green, alla decarbonizzazione, alle tecnologie pulite (clean tech), all’energia verde.
In una prima fase, ha parlato di un’azione di Governo di almeno 700 miliardi di dollari di valore, che potrebbe essere finanziata grazie ad un aumento delle tasse per le fasce sociali più ricche e per le grandi aziende, soprattutto per chi fa profitti all’estero.
Ricalcando quanto già scritto nel suo programma elettorale, le infrastrutture strategiche su cui puntare saranno quelle energetiche, con nuove reti di distribuzione dell’elettricità (smart grid) e la promozione dell’elettrificazione; quelle di comunicazione, con la banda larga universale; fino alle reti idriche smart e alle infrastrutture green.
Infrastrutture, auto elettriche e trasporti a zero emissioni
Grazie all’industria automobilistica gli Stati Uniti potranno contare almeno un milione di nuovi posti di lavoro, grazie alla mobilità elettrica, le reti di stazioni di ricarica di veicoli elettrici, fino alle imprese manifatturiere per la produzione della componentistica.
I trasporti avranno certamente una parte rilevante nel programma di Biden, con nuovi mezzi pubblici a zero emissioni, come treni, autobus e metropolitane, ma anche spazio alla mobilità dolce, con percorsi pedonali per spostarsi in città a piedi e ovviamente nuove piste ciclabili e ciclovie.
Massima efficienza energetica per tutta la nazione, per ridurre l’impatto ambientale delle reti energetiche, per contrastare i cambiamenti climatici, per generare più energia elettrica da fonti rinnovabili, per raggiungere la neutralità climatica in questo settore entro il 2035.
Gli Usa, ha affermato Biden, saranno carbon neutral entro il 2050.
Tra le prime cose che farà il nuovo Presidente, una riunione con i principali capi di stato per confrontarsi sui cambiamenti climatici, il rientro degli USA nell’Accordo sul clima di Parigi.
Giustizia ambientale e sociale
Assicurare per ogni settore produttivo e delle costruzioni il massimo dell’efficienza energetica e della sostenibilità, affinché sia garantita a tutti giustizia sociale e ambientale, perché l’inquinamento non uccide solo gli ecosistemi, ma anche le comunità umane, in termini di salute, di disuguaglianze e di sfruttamento.
Promesso anche un piano per l’edilizia pubblica e sociale, che parte dall’efficienza energetica e tecnologie green applicate alle costruzioni per ridurre le emissioni di CO2 in tutto il ciclo produttivo.
Forse qualcosa di già sentito, in termini di annunci propagandistici, come i miliardi di Trump per rinnovare le infrastrutture americane e i posti di lavoro, ma che in questo momento di emergenza sanitaria e crisi ambientale è fondamentale ascoltare da un Presidente della democrazia più grande del mondo, per sperare in un cambiamento e per avere ancora fiducia nel futuro.
Non resta che aspettare la proclamazione istituzionale di Biden a nuovo Presidente americano e iniziare a valutare seriamente le proposte e i programmi, le indicazioni sul come e dove trovare le risorse finanziarie, la volontà di voler davvero perseguire i grandi obiettivi ambientali e climatici del secolo.