l'intervista

‘Il fattore umano il vero problema della sicurezza sul lavoro’. Intervista a Domenico Caruso (Gruppo Cobra)

a cura di Piero Boccellato |

Abbiamo intervistato l'ingegnere Domenico Caruso, QHSE Supervisor del Gruppo COBRA, azienda operante nel settore industriale per parlare di prevenzione e sicurezza sul lavoro.

Abbiamo intervistato l’ingegnere Domenico Caruso,QHSE Supervisor del Gruppo COBRA, azienda operante nel settore industriale per parlare di prevenzione e sicurezza sul lavoro. Ha vinto il premio AiFOS 2017, istituito dall’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro per la miglior tesi, a livello nazionale, sul tema della sicurezza sul lavoro, un concorso riservato a premiare tesi di laurea che trattino il tema della salute e della sicurezza, con particolare riferimento agli elaborati che presentino esperienze di formazione.

Key4biz. Ing. Caruso, su quali aspetti si è focalizzata la sua tesi?

Domenico Caruso. Con la mia tesi di laurea magistrale ho trattato il tema della sicurezza sul lavoro in un terminal portuale ligure. In primo luogo ho effettuato un’indagine statistica sugli infortuni verificatisi nel terminal negli ultimi cinque anni, per cui ho delineato un trend relativamente al numero di infortuni/anno, al tipo di lesione, alla parte del corpo interessata, alla modalità di accadimento ed ai giorni di prognosi. Dalla disamina dei dati è emerso che circa il 75% degli infortuni erano dovuti agli human factors: disattenzione, superficialità dovuta all’eccessiva confidenza con le operazioni svolte e alle condizioni psico-fisiologiche negative dell’operatore.

Questo significa che l’approccio al lavoro, più che le strutture del terminal, era alla base di un rilevante numero di infortuni, quindi sono stati attuati degli interventi di mitigazione che hanno diminuito il rischio modificando la probabilità di accadimento degli eventi traumatici (“interventi di prevenzione”). Successivamente sono stati registrati dei numeri decisamente esigui in relazione agli infortuni dei lavoratori.

Key4biz. Il comportamento umano è un elemento portante degli incidenti, come suggerisce di migliorare questo aspetto?

Personalmente credo che il comportamento umano sia un elemento di prevenzione molto efficace quindi è necessario agire sulla psiche degli operatori, l’obiettivo è quello di reprimere sia i comportamenti caratterizzati da inosservanza di norme regolamentari (violazioni) sia i comportamenti negligenti da parte di operatori distratti (errori). Skinner un professore di Harvard del 19° secolo sviluppò il paradigma del “condizionamento operante” secondo cui i comportamenti umani sono prevedibili e controllabili attraverso la gestione di due classi di stimoli: gli stimoli “antecedenti” e gli stimoli “conseguenti” ad un comportamento.

Gli stimoli antecedenti possono al massimo evocare il comportamento corretto e sono rappresentati dai tradizionali corsi di formazione, dalla cartellonistica e dagli ordini di servizio. Quello che influisce in modo sostanziale sul comportamento e che lo può modificare è l’insieme degli stimoli conseguenti come ad esempio i feedback positivi rilasciati dal safety leader alle maestranze durante la formazione esperienziale.

 

Key4biz. Quali sono le principali caratteristiche che deve avere un ingegnere della sicurezza per operare in un contesto internazionale?

Domenico Caruso. Secondo il mio modesto parere le caratteristiche più importanti sono, la profonda conoscenza della materia e il carisma, cioè il saper trasmettere alle maestranze il proprio credo sulla sicurezza senza ricorrere a metodi punitivi o a richiami disciplinari se non per gravi motivi. Sono fondamentali i feedback positivi rilasciati ai dipendenti meritevoli che rispettano le procedure di sicurezza, durante le mie ispezioni sui cantieri ho un dialogo costruttivo con tutte le squadre ed è molto utile perchè fortifica le loro corrette abitudini e serve a migliorarli.

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