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Il deficit della Juventus è di 254,3 milioni di euro

Il più alto nella storia della Serie A. Nel triennio ha toccato quota 553 milioni

Il Cda della Juventus lascia in blocco, si dimettono tutti. La ragione? Un deficit complessivo nel triennio della pandemia da 553 milioni di euro, con il bilancio al 30 giugno 2022 in passivo di 254,3 milioni di euro (il più pesante della storia della Serie A) e, soprattutto, gli occhi della Procura di Torino e della Consob sui bilanci della società bianconera. Lo smantellamento del Cda della Juve è stato dichiarato ufficialmente alle ore 22 di lunedì 28 novembre 2022 durante l’assemblea straordinaria presso il Training Center “Continassa”. Il presidente Andrea Agnelli firma la lettera di dimissioni e con lui la firmano altri 10 membri del Cda che, in questo modo, viene azzerato in blocco.

Perché la Juventus è indagata dalla Consob e dalla Procura di Torino

Il perché il Cda della Juve si è dimesso con decisione unanime è presto detto: “indagine Prisma”, il fascicolo aperto dalla procura di Torino per indagare sui presunti falsi in bilancio del club juventino collegati al trattamento economico riconosciuto ai giocatori durante il periodo del Covid e la verifica ispettiva, anch’essa attualmente in corso, della Consob sui bilanci del club per gli anni 2018-2020. Ragioni che in un primo momento hanno fatto prendere al Cda bianconero la decisione di spostare l’assemblea degli azionisti, con l’intenzione di rivedere i bilanci secondo le indicazioni dei magistrati, ma che infine hanno portato alle dimissioni di tutto il Consiglio di amministrazione juventino che non se l’è sentita di approvare il bilancio del primo semestre 2022 che avrebbe potuto “contenere” le stesse ipotesi di reato degli anni precedenti. Essendo, infatti, una società quotata la Juve deve approvare i bilanci semestrali che sono documenti ufficiali e non solo contabili.

Andrea Agnelli, la lettera agli stakeholder e la citazione di Friedrich Nietzsche

Cosi Andrea Agnelli nella lettera agli stakeholder: “Stiamo affrontando un momento delicato e la compattezza è venuta meno. Meglio lasciare tutti insieme dando la possibilità ad una nuova formazione di ribaltare questa partita”. E chiude con una frase (attribuita) al filosofo Friedrich Nietzsche: “Coloro che furono visti danzare vennero giudicati pazzi da quelli che non potevano sentire la musica”. Tuttavia la “nuova formazione” avrà poco tempo per danzare perché dovrà presentare il bilancio rivisto entro il 27 dicembre 2022. Intanto le azioni della Juventus hanno perso il 10%.

Dimissioni Juventus, cosa sono le plus valenze fittizie

Nel mirino della Commissione nazionale per le società e la Borsa (Consob) probabili plusvalenze fittizie ovvero, ipotesi di irregolarità nella compravendita dei calciatori che, sul filo della legalità, permettevano di far quadrare i bilanci. Queste plusvalenze fittizie comprendevano valutazioni fuori mercato dei calciatori: uno schema già utilizzato da diverse società per far “apparire” i conti in ordine sfruttando un cavillo legale già utilizzato nei primi anni Duemila da Inter e Milan ma sfruttato anche da molti altri Club europei. Ovvero la soggettività nella valutazione dei calciatori.

Plusvalenze fittizie, come si stabilisce il valore di un giocatore

Detto in poche parole non esiste un parametro oggettivo e matematico per stabilire il valore di un giocatore. E allora? E’ possibile gonfiare quel valore durante una compravendita e sfruttare l’incasso della cessione che finisce dritto dritto nella parte attiva del bilancio. Mentre le (presunte) spese per l’acquisto vengono spalmate sugli anni di contratto dell’atleta. Ma la squadra che acquista un giocatore non si accorge che il prezzo è gonfiato artificialmente? No, perché l’operazione è fatta in maniera speculare, quindi entrambi i club gonfiano il valore di mercato durante lo scambio di giocatori, in un’operazione che (nel caso in cui il valore degli atleti scambiati è uguale per entrambi i club) non necessita nemmeno del passaggio di denaro. Va da sé che in questo modo il mercato viene “manipolato”, ecco perché è intervenuta la Consob.

Cda Juventus, i primi tre dirigenti che hanno lasciato

Il primo è naturalmente Andrea Agnelli, figlio di Umberto Agnelli e della sua seconda moglie Allegra Caracciolo. Eletto presidente della Juventus Football Club il 19 maggio 2010. Durante la sua presidenza la Juventus ha vinto il Campionato di Serie A ben nove volte di seguito. Andrea Agnelli ha anche istituito la prima squadra femminile della Juventus. E se lascia il presidente lascia anche il suo vice, Pavel Nedved, il calciatore straniero che vanta più presenze con la maglia della Juve: ben 327 e con 65 reti segnate. L’ex vice chairman della Juve è al 7° posto tra i goleador stranieri della storia della Juventus. E’ entrato a partire dal 2010 nel Cda della Juventus e dal 2015 ha ricoperto la carica di vice di Andrea Agnelli. Lascia anche l’amministratore delegato della Juve Maurizio Arrivabene, Ceo della squadra dal 30 giugno 2021 e, dal 2014 al 2019, direttore della Scuderia Ferrari.

Gli altri nomi dei membri dimissionari

Gli altri membri del cda della Juventus che si sono dimessi sono: Laurence Debroux (amministratrice); Massimo Della Ragione (amministratore indipendente); Katryn Fink (amministratore indipendente); Daniela Marilungo (amministratore indipendente); Francesco Roncaglio (amministratore indipendente); Giorgio Tacchio (amministratore indipendente); Suzanne Heywood (amministratore indipendente).

Fonte: Juventus Football Club – Sito Ufficiale
I dati si riferiscono al 2022

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