Tutto ciò che riguarda OpenAI è immediatamente sotto i riflettori. Nuovi guai, nuove defezioni, nuove cause, nuovi prototipi annunciati. Una AI-drama, una AI-Soup messicana ambientata a San Francisco. Da un momento all’altro ci aspettiamo il gemello non riconosciuto redivivo di Altman che torna in scena.
Lavorando nell’AI seguiamo ovviamente da vicino gli avvenimenti, talvolta riuscendo anche a sapere un po’ di più o un po’ prima.
Tuttavia, un’azienda con headcount da 1.500 persone che spende 1.5 miliardi dollari in “costi del personale”, è normale che faccia rumore quando ne perde uno o ne sposta un altro. OpenAI paga, in media, 1 milione di euro per anno per dipendente. Sicuramente sarà piena di ragazzi in gamba, ma anche questo numero da l’idea dell’esagerazione, soprattutto se si considera che qualche segretaria e qualche addetto ad altre funzioni ci sarà, probabilmente chi lavora a GPT ha uno stipendio di 3-5 milioni/anno. Va benissimo, se il loro lavoro è trasformare il piombo in oro.
Dopo i dettagli su Musk che sta per riaprire la sua causa contro la OpenAI, in cui aveva messo 44 milioni quando la società era “no profit per statuto” e che invece adesso cerca di “essere profit con immense difficoltà”, giunge la notizia di un’altra defezione, un cofounder di OpenAI, John Schulman lascia! Oddio!
Beh, tranquilli. Respirate profondamente e ponderate due considerazioni:
👉 OpenAI è stata fondata da decine di persone ed aziende nel 2015 ed in un mercato del lavoro fluido come quello US, probabilisticamente, ogni mese qualcuno andrà e qualcuno verrà.
👉 John ha pubblicato molta roba, ma se non siete nella Ricerca, sappiate che quando si rilascia un paper, la posizione del nome conta e generalmente gli ultimi firmatari (come nel caso di John negli ultimi 5-6 anni) al massimo si sono occupati di rileggere.
Vero, ha esteso il suo periodo sabbatico anche Greg Brockman, nominato Presidente dopo il reimpasto Altman, Greg è solo un bravo ragazzo con un po’ di esperienza in Stripe e tanti, moltissimi soldi. Sarà probabilmente impegnato in tuffi e crociere mentre occupa la sua carica da Presidente dal panfilo.
Non è semplice separare l’hype della Valley dalle informazioni importanti. Dopo l’annuncio di svariati prototipi, defezioni importanti, caos assortito, sarebbe bello se OpenAI facesse parlare di sé per un’innovazione importante su AI piuttosto che per Gossip da spiaggia. Ma, siamo in Agosto, molti di loro girano il mondo in panfilo, dunque forse è fisiologico.
Attendiamo Settembre. La foto di John sotto non sembra quella di un olimpionico, ma si saprà certamente divertire. Buoni tuffi John e Greg.
John Schulman, uno dei co-fondatori di OpenAI e architetto chiave del chatbot ChatGPT, ha lasciato l’azienda.