Proteggere i contenuti audiovisivi con la cloud security: il programma TPN
L’industria dell’audiovisivo, dal cinema alla televisione, continua il suo percorso di innovazione tecnologica anche sul lato della tutela delle opere, come film e programmi, sempre più esposte all’azione della pirateria online e di altri gruppi di criminali informatici.
Non c’è solamente il singolo film o programma televisivo nelle mire dei cosiddetti pirati della rete, ma anche i singoli utenti, che poi guaderanno tali contenuti piratati, che espongono ai criminali online i propri dati più sensibili, dalle identità digitali ai conti in banca.
La Motion Picture Association (MPA) ha annunciato il lancio della nuova iniziativa su scala globale, il “Trusted Partner Network” o TPN (divisione MPA nata già nel 2018), finalizzata proprio al miglioramento dei livelli di tutela di tali contenuti audiovisivi sfruttando l’enorme potenziale delle tecnologie cloud.
Il TPN avrà il compito di aiutare le aziende dell’industria dell’audiovisivo a prevenire furti/perdite di dati, violazioni di documenti e hacking di film, serie e programmi dei loro clienti, prima del loro lancio ufficiale sul grande e piccolo schermo.
A che serve il TPN
Un’iniziativa finalizzata ad aumentare i livelli generali di sicurezza di un ambiente di lavoro che negli anni si è profondamente trasformato, soprattutto sotto la spinta della trasformazione digitale, aprendosi al cloud.
Il contenuto stesso nasce, cresce e raggiunge la sua maturità di mercato muovendosi in un ecosistema in crescita continua, caratterizzato da interdipendenze estese, e reso vivo da un gran numero di soggetti, molti dei quali esterni alle organizzazioni, che collaborano alle tante fasi lavorative di questo processo creativo, produttivo e distributivo.
Per questo, la sicurezza dei contenuti audiovisivi è sempre più centrale per l’industria culturale e creativa a livello mondiale, come lo è il cloud per la gestione degli stessi, sia per i proprietari delle opere, sia per i fornitori di servizi.
Primi test a maggio e giugno
Il programma pilota per effettuare i primi test di valutazione sarà avviato a maggio. Il mese successivo invece, a giugno, si procederà allo studio di uno standard di sicurezza condiviso tra tutti i partecipanti.
Inizialmente, prenderanno parte al TPN e quindi alla fase di testing gran parte degli studios di Hollywood, a cui si aggiungeranno player della cybersicurezza e in particolare fornitori di soluzioni cloud, compresa la Cloud Security Alliance.
L’obiettivo è arrivare in autunno alle prime linee guida standard e aggiornate, best practice relative sia ai contenuti, sia ad applicazioni mobili e web, siti e piattaforme. A partire dal 2023 sarà attivato anche un sistema di autocertificazione per la conformità alle linee guida TPN da parte di tutti i fornitori di servizi audiovisivi.
“Il nostro programma coprirà gradualmente ogni ambito dell’industria audiovisiva, dalla produzione alla postproduzione, fino alla distribuzione, per assicurare ad ogni attore lunga la catena del valore i massimi livelli di sicurezza dei contenuti”, ha affermato Terri Davies, il nuovo presidente della divisione TPN di MPA.
Un confronto sul tema con l’MPA e gli aderenti al TPN sarà offerto dagli appuntamenti di fine mese al CinemaCon e al NAB Show, che si terranno entrambi a Las Vegas.
FAPAV: i nostri dati a rischio con la pirateria online
“In uno scenario in così continua evoluzione come quello della pirateria audiovisiva, è fondamentale aggiornare e migliorare costantemente le procedure di enforcement e gli strumenti di contrasto e pertanto sosteniamo con interesse l’iniziativa portata avanti da MPA che è in linea con quelle condotte dalla nostra Federazione”, ha dichiarato Federico Bagnoli Rossi, Segretario Generale FAPAV-Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali .
“Stanno aumentando, negli ultimi anni, i rischi informatici che si celano dietro la pirateria, con conseguenze importanti dal punto di vista sia della sicurezza dei dati che dei propri dispositivi personali, oltre che ovviamente per le aziende che investono nel settore. Garantire la loro sicurezza dagli attacchi informatici è fondamentale per proteggere le opere anche prima della loro release ufficiale”, ha precisato il Segretario Generale della Federazione.