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Il 9 giugno 1958 muore il cane Fido, dopo essersi recato per 14 anni alla fermata dell’autobus ad attendere invano il ritorno del padrone

Ad accennare a questa storia, molti avranno in mente la testa cotonata del cane del Sol Levante, Hachikō, piuttosto che quella di un meticcio dell’Appennino. Eppure, si tratta di una vicenda praticamente simile, anche se accaduta a latitudini molto lontane. 

Fido viene trovato nell’inverno del ’41 dal signor Carlo Soriani, operaio delle Fornaci Brunori di Borgo San Lorenzo. Tra i due c’è subito intesa, e riconoscenza: Fido era stato accolto e curato, mentre il signor Soriani ha un attendente speciale ad accoglierlo, ogni sera, alla fermata della corriera. Nel ’43, un bombardamento alle Fornaci strappa Carlo alla vita: ma Fido si recherà ogni sera alla fermata per tutte quelle a venire.

Proviamo a ricucire un fermo immagine di questa storia: sceso dalla corriera, nel muro di buio delle stazioni, il signor Soriani accarezza Fido con le sue mani guantate; del resto, l’inverno pizzica, sempre. E pensiamo ai tanti inverni a venire di Fido. L’attesa delusa ha dentro tutto il freddo della solitudine. Meno male che oggi è il 9 giugno!

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