Il 60% del PIL globale sarà trainato dal digitale entro il 2022, tecnologia fondamentale anche nella lotta ai cambiamenti climatici, potendo contribuire a una riduzione anche del 15% della produzione globale di CO2 entro il 2030.
E’ quanto emerso dall’incontro “B20-G20 Dialogue on Digital Transformation“, svoltosi ieri a Roma, che ha visto la partecipazione di rappresentanti politici e delle maggiori aziende impegnate nella trasformazione digitale.
Le competenze digitali sono e saranno essenziali per raggiungere nuovi livelli di produttività globale nei prossimi anni. Il B20 ha selezionato come KPI leader la percentuale di laureati STEM su laureati totali del G20. Nel 2018 i laureati STEM rappresentavano il 24% del totale dei laureati; quindi, entro il 2024 l’ambizione è raggiungere il 30%. Rappresentando il 75% del commercio totale e l’85% del PIL globale, il G20 deve assumere un ruolo guida nella ridefinizione del futuro.
Digitale, Ibarra: “Ridurre le lacune infrastrutturali di accesso alla rete”
Come dichiara Maximo Ibarra, Chair della Task Force Digital Transformation del B20, “dall’inizio della pandemia l’innovazione digitale ha garantito il mantenimento di una dimensione sociale e dei livelli produttivi in diversi settori. Da idea futuribile si è trasformata in elemento concreto per la vita quotidiana. Nonostante questo, sono diversi i gap che l’innovazione digitale deve superare per compiere la sua missione e come task force del B20 stiamo elaborando soluzioni per ridurre le lacune infrastrutturali in termini di capacità di connessione e possibilità di accesso alla rete e ai servizi, in un’ottica di collaborazione pubblico-privato, di tutela della sicurezza dei dati e di promozione degli investimenti in tecnologie sempre più innovative”.
Digitale, Colao: “Promuovere condizioni paritarie per gli operatori di mercato”
“Il nuovo “mondo digitale” che stiamo costruendo insieme porta con sé quattro grandi sfide chiave che siamo chiamati ad affrontare” ha dichiarato il Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, Vittorio Colao. “La prima è infrastrutturale e ci impegna a migliorare la portata della rete e la qualità della connessione. La seconda riguarda la fiducia e ci esorta a promuovere condizioni paritarie per gli operatori di mercato, rafforzando allo stesso tempo l’equità e la trasparenza per i consumatori. C’è poi una sfida di cooperazione, perché è essenziale trovare il giusto equilibrio tra intervento pubblico e scelte private, al fine di favorire l’innovazione di lungo periodo e la crescita economica. L’ultima, ma non per importanza, è una sfida di conoscenza e competenze, per costruire una forza lavoro predisposta al digitale. Sono lieto che le priorità evidenziate dal governo italiano siano in linea con quelle individuate dal B20”.
Mercegaglia: “Garantire a tutti l’accesso alle tecnologie digitali”
“La trasformazione digitale è fondamentale per accelerare la ripresa economica – dichiara Emma Marcegaglia, Chair B20 2021 – ma lo è altrettanto per garantire l’inclusione, come recita il motto del B20: Includere, Condividere, Agire per Ridisegnare il Futuro. L’ancora ampio divario digitale indica che vanno compiuti sforzi ulteriori per garantire a tutti l’accesso alle tecnologie digitali, consentendo alla più ampia parte della popolazione di condividerne i vantaggi. Il G20 deve quindi favorire approcci normativi comuni, piani concreti per la diffusione della banda larga, ed investimenti per le competenze digitali”.