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Il 5G varrà 21 miliardi l’anno per l’economia britannica. USA in crescita, ma la Cina è avanti

La rete 5G, che è stata definita ieri al Seminario della Fondazione Ugo Bordoni a Roma la prima vera “rete delle reti”, continua la sua crescita su scala globale. Secondo un nuovo studio Analysys Mason, gli Stati Uniti sono al momento il Paese che sta correndo di più in termini di infrastrutture, politiche regolatorie ed investimenti, sia a livello federale, sia statale.

Nel mondo è sempre la Cina il competitor con cui misurarsi, ma Washington ha ingranato la marcia giusta e ora pare sia davvero nella scia del gigante asiatico, anzi, secondo lo studio, è possibile l’annullamento del gap già nel breve periodo.

In realtà, lo scenario ipotizzato dalla società di ricerche parte dal presupposto che gli Stati Uniti investano molto di più in infrastrutture 5G e siano in grado di rendere disponibile agli operatori una maggiore fetta di spettro.

Al momento, sul territorio americano, AT&T e Verizon hanno già lanciato reti commerciali 5G solo in aree dedicate di determinate città, mentre sono in arrivo anche le reti 5G di Sprint, T-Mobile e US Cellular.

Sempre negli USA, la FCC che sta attualmente conducendo la sua seconda asta per le licenze nella banda 24 GHz. Al momento, gli incassi si aggirano sugli 1,8 miliardi di dollari, dopo 42 tornate di offerte.

In termini di infrastrutture, però, la Cina è davvero avanti agli USA e ancora di più rispetti agli altri mercati inseguitori, come Cora del Sud, Giappone e Regno Unito.

Sul territorio cinese ci sono in media 14 siti di celle 5G ogni 10 mila abitanti, contro le 4,7 negli Stati Uniti, secondo stime dell’americana Cellular Telecommunications Industry Association (CTIA).

Proprio l’associazione ha calcolato che rendere disponibile più spettro al settore wireless, nei prossimi cinque anni, aggiungerebbe 391 miliardi di dollari all’economia degli Stati Uniti e creerebbe 1,8 milioni di nuovi posti di lavoro.

Vantaggi economici analoghi sono stati confermati per il Regno Unito da un altro studio pubblicato questa settimana da Barclays. Secondo questo Report, il 5G potrebbe aggiungere 15,7 miliardi di sterline (20,7 miliardi di dollari) l’anno all’economia britannica entro il 2025.

Uno scenario più che ottimistico, legato però, anche in questo caso, ad un’accelerazione delle politiche nazionali e degli investimenti in infrastrutture.

In caso di un’avanzata più lenta, si legge nel documento, si avrebbe comunque un apporto di 8,3 miliardi di sterline all’economia nazionale.

C’è un dato singolare, però, in questa proiezione entusiasmante: appena il 40% degli imprenditori britannici è a conoscenza della nuova tecnologia e dei suoi vantaggi, mentre solamente il 15% delle aziende ha pensato concretamente a come sfruttare il 5G.

Il Governo di Londra, nonostante la bufera Brexit ancora in corso, ha comunque lanciato un piano di investimenti di 1 miliardo di sterline in infrastrutture 5G, mentre diversi operatori privati hanno nel frattempo annunciato piani per la sperimentazione di reti commerciali: Vodafone lancerà entro il 2019 ben 19 trials in altrettante città inglesi, mentre EE ne ha annunciati altri 6.

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