In “Roma”, Federico Fellini ci proietta in una serata carnascialesca della città, tra frattaglie, canti e carbonare anni ‘70. Ecco, immaginiamo quelle stesse trattorie riempirsi dai delegati di tutto il mondo, giunti nella città della FAO per la “Conferenza mondiale dell’alimentazione” nel 1974. È stato un evento abbastanza epocale, in un tempo ancora avido di “Giornate mondiali di…”: crisi petrolifera, diminuzione delle riserve agricole dei grandi produttori (Stati Uniti in primis), erano tra i fatti che lanciarono l’allarme.
Da questo summit, nacque il “Comitato per la sicurezza alimentare mondiale”, che aveva il compito di monitorare sulle politiche di produzione e di accesso al cibo. Il monito a quel pezzo di mondo che poteva permettersi di riempire le trattorie di Fellini o i McDonald’s di Ray Kroc, era per la prima volta chiaro: il problema alimentare si affronta coltivando rapporti ampi, oltre le nostre aiuole, recuperando il valore autentico dell’agricoltura.