Nel 2005, l’assemblea generale delle Nazioni Unite ha istituito il “Giorno della Memoria” da celebrare ogni 27 gennaio come anniversario, per commemorare le vittime dell’Olocausto.
Imaginarea è stata pensata per augurarvi buon giorno con leggerezza e ironia, ma oggi facciamo una doverosa eccezione, perché «il ricordo è l’invenzione dell’infelicità», come diceva André Gide. E sei milioni di vite umane, immolate in nome dell’odio antiebraico, non dovranno mai essere cancellate dalla memoria collettiva e di ogni singolo essere umano.
L’immagine che vedete non è perciò tratta dal nostro archivio, ma realizzata ad hoc. È ispirata alla tradizione ebraica per la quale è usanza posare (con la mano sinistra) un sasso sulla tomba per testimoniare la propria partecipazione, osservando il precetto della sepoltura.
Mentre i fiori appassiscono, i sassi sono simbolo di “permanenza” e il senso di questo gesto si perde nei millenni, quando le tombe erano dei semplici tumuli di terra e le pietre servivano a conservare nel tempo la memoria del luogo.