La scelta di far cadere la giornata della donna l’8 marzo sembra legata a un incendio divampato in una fabbrica di New York all’inizio del ‘900. Evento però mai completamente accertato. È un fatto, invece, che il primo Woman’s Day nasce grazie all’impegno di Corinne Brown, un’appassionata attivista politica.
Nel 1908 scrive sulle pagine del «The Socialist Woman» che gli uomini non avevano il diritto di dettare alle donne come lavorare, riferendosi ovviamente ai salari bassi e alle condizioni di lavoro vicine al caporalato. E, pochi mesi più tardi, tiene a Chicago la prima conferenza per sole donne, approfittando dell’assenza dell’oratore ufficiale (ovviamente di sesso opposto).
L’eco generato da quell’iniziativa spronò il Partito socialista americano ad istituire una giornata dedicata ai diritti delle donne, nell’ultima domenica di febbraio.
Ci sono stati poi diversi eventi storici (compresa la marcia delle donne a San Pietroburgo l’8 marzo del ’17 per chiedere la fine della guerra), e oggi questa giornata cade appunto in questa data.
Non ha importanza. Il nostro omaggio va sempre e comunque a chi ha saputo far fiorire le proprie idee puntando i piedi per terra.