Tutti conosceremo le “Favole al telefono” (1961) di Gianni Rodari. Dentro questa raccolta, ce n’è una dove si parla di un palazzo di gelato. Siamo a Bologna e mentre il condominio si va sciogliendo, nessuno è toccato dalla cosa; anzi, sono tutti lì ad adoprarsi affinché non venisse persa neanche “una goccia di quel capolavoro”.
Cosa ci insegna questa storia? Un possibile approccio a un mondo in liquefazione. Ne esiste anche un altro, che è quello che ci vede attendere il cambiamento, ingannando l’attesa rifacendoci il trucco o limandoci le unghie. Tutto vale, purché non si rischi di rimanere gelati dal cambiamento.