“Imaginarea” è la finestra quotidiana di Inarea, la società di design, leader nel campo del branding, che ci accompagnerà quotidianamente con immagini e storie, scandendo ricorrenze, curiosità ed eventi legati a quella particolare data..
Il MoMA aprì le porte l’8 novembre 1929, solo dieci giorni dopo il crollo della borsa di Wall Street. L’anno prima, invece, René Magritte aveva dipinto “The Lovers”, un quadro che ci mostra due amanti che si baciano; ma il loro rimarrà un tentativo, perché i volti sono divisi da lenzuoli. Mutatis mutandis, e al tempo di un’altra crisi, la foto più iconica del “World Press Photo 2021” fissa l’abbraccio tra una paziente di una casa di cura in Brasile e un’infermiera: era il primo che la signora riceveva dopo cinque mesi di isolamento e c’è sempre un lenzuolo, anche se in plastica, a dividerle.
Arriviamo ora al motivo di questo parallelismo, perché nel comunicato stampa della mostra per i XXV anni del MoMA, il direttore Alfred H. Barr dichiarava che non sempre è facile scegliere le opere da acquistare per il museo e, quindi, quali riferimenti culturali consegnare al futuro. Il direttore era consapevole del fatto che la maggior parte delle ipotesi del suo oggi, sarebbe stata sicuramente sbagliata domani; gli rimaneva però la consolazione di poter “amare e godere anche degli errori”.
Forse non troppi errori, se quel quadro di Magritte (entrato nel museo tanti anni fa), è la chiave di volta per leggere un’immagine di oggi. L’amore per l’errore, invece, rimane tutto a noi. Infatti, in omaggio al celebre “Ceci n’est pas une pipe”, l’immagine che vedete non è un ombrello, non è una gruccia e, purtroppo, non è un Magritte.