Datemi una graffetta e vi solleverò il mondo. Pardon, quello era Archimede. Oggi vogliamo invece parlare di Galileo, nato a Pisa quel 15 febbraio di un po’ di anni fa.
Non vogliamo oggi ripassare il suo contributo al metodo sperimentale, ma, come sotto la torre, ci piace inseguire l’ombra portata dei suoi ragionamenti. È stato il primo a scrivere di scienza usando il volgare, e questo ne fa un po’ il Dante della divulgazione scientifica.
Secondo, da amanti delle parole e dei loro suoni, non possiamo non riportare una delle espressioni che ha la lirica della poesia: difendendo le sue teorie dal cardinale Bellarmino, Galileo affermava che i testi sacri insegnano «come si va in cielo, non come va il cielo».
Non è del tutto accettata oggi la leggenda secondo cui il pisano facesse i suoi esperimenti dalla torre, ma siamo certi che una tale inclinazione mentale può nascere solo da chi ha un punto di vista privilegiato sul cielo.