Italo Marchioni era un immigrato italiano che lavorava a Wall Street, vendendo gelati. L’attività andava a gonfie vele, ma c’era il problema del vuoto a ‘perdere’ di coppette e contenitori: se non venivano rotte dai clienti, dovevano essere lavate e trasportate, con evidente spreco di tempo. Così, Italo Marchiony (nome già americanizzato), il 15 dicembre del 1903 presenta il brevetto di uno stampo per cialde commestibili.
Quando a Manhattan, in quegli anni, qualcuno sentiva pronunciare la parola “toot” vicino a un carretto di gelato, voleva dire che c’era un italiano che esortava a mangiarlo “tutto”, appunto.
Questo gelato, però, restò appiccicato all’inventore con un retrogusto amaro: subito dopo il brevetto, ci furono cause e dispute sulla paternità di questa invenzione. Querelle da azzeccagarbugli che, ormai, saranno state appallottolate a mo’ di carta straccia: tra gli oggetti di design del MoMA, infatti, ci sono solo Italo e il suo cono.