“Imaginarea” è la finestra quotidiana di Inarea, la società di design, leader nel campo del branding, che ci accompagnerà quotidianamente con immagini e storie, scandendo ricorrenze, curiosità ed eventi legati a quella particolare data..
La storia di quest’orsetto arriva allo scrittore A.A. Milne grazie a un pupazzo che era stato regalato al figlio Christopher per il primo compleanno. Da allora, “Winnie-the-Pooh” è stato tradotto in più di 40 lingue e ha la sua stella a Hollywood. L’originale di pezza è custodito in una teca della New York Library, e anche piuttosto gelosamente. Gli inglesi, infatti, lo rivorrebbero indietro: nel 1998, l’esponente del partito labourista MP Gwyneth Dunwoody comunicò al Parlamento che “Se i Greci rivogliono i loro Marmi di Elgin, noi il nostro Winnie-the-Pooh”. Sembra che anche Rudolph Giuliani, quando era sindaco della Grande Mela, si sia mobilitato affinché quel cimelio non tornasse in patria.
Non male per un orsetto che diceva di avere un cervello poco sviluppato. Sarà stato merito del miele? Non è poi così difficile indovinare l’ingrediente segreto. Ma proprio per questo, cominciamo a nasconderlo anche dalla nostra colazione…