“Imaginarea” è la finestra quotidiana di Inarea, la società di design, leader nel campo del branding, che ci accompagnerà quotidianamente con immagini e storie, scandendo ricorrenze, curiosità ed eventi legati a quella particolare data..
Da posteri, non possiamo non notare che Alessandro Antonelli deve la sua fortuna al fatto che il simbolo di Torino non sia mai stato ribattezzato con qualche altro epiteto. Nessun condottiero, santo o rabbino (visto che in principio era una sinagoga) ha fatto scendere Alessandro dal gradino; la Mole nasce, e rimane, ‘Antonelliana’.
È tuttavia un personaggio artistico difficile da trattare. Nei romanzi torinesi di Cesare Pavese, ad esempio, è sempre una presenza diafana: svetta come fa il sole a mezzogiorno, imponendo la sua presenza obliqua tra le ombre dei portici. Ma rimane innominata. Troviamo la Mole ‘negata’ anche da Michelangelo Antonioni: nei titoli di testa del suo film “Le amiche” (peraltro ispirato a un soggetto di Pavese), lo skyline di Torino è mutilo a causa di una cupola mozza, perché un fulmine si era abbattuto sulla Mole nel ’53, facendone crollare la guglia.
Eppure questa città sarà pur meritevole di una cartolina, se non perfetta, quantomeno ‘completa’: ci siamo permessi di aggiungere, pertanto, un tocco di pennello.